GIRO D’ITALIA: NO A LUCE ROSA SU GRAN SASSO, PER ENTI “PROVVEDIMENTO INGIUSTIFICATO”

26 Gennaio 2024 17:04

Regione - Cronaca

TERAMO – Manca solo la foto di Pietracamela tra le città di tappa a 100 giorni dal Giro d’Italia: dopo il parere contrario del parco Gran Sasso Monti della Laga sull’illuminazione in rosa della vetta del Corno Grande del Gran Sasso, la foto tanto ambita da distribuire, attraverso a Rcs a tutti i media partner e non del Giro d’Italia 2024 non c’è. La motivazione è disturbo alla fauna locale. L’ottava tappa del Giro in rosa Spoleto – Prati di Tivo è prevista per l’11 maggio 2024.





“Un provvedimento ingiustificato e privo di motivazione”, così Carlo Matone presidente del Gal Gran Sasso, organizzatore della tappa del Giro d’Italia a Pietracamela, stamattina alla conferenza stampa di denuncia contro il parere del Parco.

“La decisione di merito sull’illuminazione del Gran Sasso è competenza degli enti locali, mentre al parco compete solo l’espressione di un parere”. Essendo stato negativo alla vigilia del 25 gennaio, giorno in cui tutte le città di tappa si sono illuminate di Rosa per salutare il Giro d’Italia 2024 il Comune di Pietracamela, responsabile della tappa ha preferito fare un passo indietro e la montagna è rimasta spenta.

“Questo è l’ennesima dimostrazione delle battaglie che i piccoli comuni fanno da tempo contro il Parco”, ha detto il presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo.





“Negli ultimi trenta anni non si è creato spirito di collaborazione, che ha contribuito allo spopolamento delle nostre zone montane. La mancata autorizzazione dell’illuminazione è un’altra opportunità che la montagna perde per la promozione internazionale”, conclude D’Angelo.

Presente alla conferenza anche il sindaco di Pietracamela Antonio Villani. “La tempistica non ha consentito di procedere alla realizzazione dell’evento e al momento non ci sono possibilità di arrivare a conclusione”, ha concluso Matone.

La tappa era stata assegnata a ottobre 2023 e solo a un giorno di distanza gli enti si sono pronunciati, dimostrando chiara incapacità di dialogo per la promozione delle zone interne della provincia di Teramo.

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