L’AQUILA: SVENTATO ‘SCIPPO’ RISTORANTE TRE MARIE. TRIBUNALE UE, “NON USO PER DANNI SISMA”

ALIDO VENTURI, PATRON GIOEL HOLDING: “NESSUNO CANCELLERÀ CELEBRE BRAND E ATTIVITÀ DALLA STORIA E DALLA VITA DEL CAPOLUOGO REGIONALE. FINISCE VICENDA DOLOROSA, ORA AL LAVORO PER RIAPRIRE”. AZIONE GIUDIZIARIA DI DECADENZA PER NON UTILIZZO DEL MARCHIO CON LA POSSIBILITÀ DI TRASFERIMENTO IN AMBITO EUROPEO INTENTATO DA STUDIO LEGALE HGF LIMITED DI LEEDS IN RAPPRESENTANZA DI UNA IMPRESA INDUSTRIALE

16 Luglio 2022 19:20

L'Aquila - AbruzzoWeb Turismo, Cronaca, Gallerie Fotografiche, L’Aquila che riparte

L’AQUILA – Aveva rilevato, prima del terremoto del 2009, lo storico ristorante Tre Marie dell’Aquila acquistando con un investimento importante anche l’immobile nel cuore del centro storico dell’Aquila, ma il suo sogno di rilanciare un locale, per decenni icona della gastronomia nazionali con frequentazioni vip come quella di Federico Fellini, ha rischiato di infrangersi non solo per lo stop causato dalla devastazione della tragedia ma anche da un tentativo, con una prima sentenza favorevole per il non uso del brand per disinteresse della proprietà, di ‘scippo’ e di trasferimento altrove, all’interno di Ue, del famoso marchio da parte di una impresa industriale.

Nei giorni scorsi per l’imprenditore aquilano Alido Venturi, che con la Gioel Holding è subentrata alla famiglia Scipioni, l’incubo è finito e l’ambizioso progetto, dopo diversi anni di ritardo, può vedere la luce: i giudici della Quarta Sezione d’Appello dell’Euipo, il Tribunale Europeo della Proprietà Intellettuale che ha sede nella città spagnola di Alicante, hanno rigettato in secondo grado la istanza di interdizione dall’uso del marchio Tre Marie in Classe 43 (servizi di ristorazione) in ragione della sua prolungata inutilizzazione a seguito del sisma del 6 aprile 2009.

L’azione giudiziaria, intentata dallo Studio legale “HGF Limited di Leeds” “nell’evidente interesse di un’importante impresa industriale, rimasta anonima”, si basava sull’assunto che l’inattività dipendesse dal disinteresse della proprietà. Il Tribunale europeo ha accolto pienamente la tesi difensiva che Alido Venturi, amministratore della Gioel Holding, presentata dai legali Lucia Granieri e Massimo Cimoli dello Studio De Simone & Partners di Roma, specializzato nella tutela internazionale di marchi e brevetti, e dell’avvocato aquilano Luciano Dell’Orso.

“Nessuno cancellerà le Tre Marie dalla storia e dalla vita dell’Aquila – spiega Venturi -. La decisione del Board of Appeal dell’EUIPO fa finalmente giustizia su una vicenda dolorosa. Dopo il sisma del 6 aprile 2009 e nel pieno dei lavori per la ristrutturazione del palazzo che lo ha ospitato per un secolo, lo storico ristorante Tre Marie, vera e propria icona di una comunità ancora prostrata dal terremoto, si è dovuto difendere da un’azione di decadenza per non uso del marchio”.

“Il Tribunale ha riconosciuto che non abbiamo potuto riattivare la proprietà dell’antico e celebre ristorante Tre Marie, come pure del palazzo sua sede fin dall’inizio del secolo scorso, a causa dei gravissimi danni subiti dall’ edificio, dall’intero aggregatosi e dalle attrezzature e dagli arredi – prosegue Venturi -. Ad avanzare l’istanza è stato uno studio legale inglese, cioè un soggetto che, non potendo avere alcun interesse istituzionale all’acquisizione dei diritti di sfruttamento del marchio in classe 43 (servizi di ristorazione e alberghieri), deve necessariamente aver agito per conto di qualcuno che ha preferito restare nell’anonimato. Riteniamo che la sentenza, prima ancora di accogliere le nostre ragioni di diritto, ha affermato un principio di etica imprenditoriale che dovrebbe ispirare chiunque faccia impresa”.





La singolare vicenda ha ritardato di anni la rinascita del celebre ristorante. Ma l’imprenditore ora guarda al futuro con rinnovato entusiasmo: “Dopo aver perso diversi anni, non appena tornati nella disponibilità dell’immobile, ci siamo messi all’opera per recuperare un’attività che non andrà perduta: prestissimo riapriremo un cocktail bar / caffetteria che, come un ponte che conduce a ritroso nel tempo, auspichiamo possa di avvicinare i più giovani al ristorante, che tornerà a vedere la luce nei mesi successivi”.

Tornando al tentativo di ‘scippo’, Venturi sottolinea che “giunti ormai in vista della conclusione dei lavori di consolidamento, restauro e ripristino funzionale, per le Tre Marie sembrava imminente il ritorno alla piena attività, ma l’interesse commerciale per lo sfruttamento del suo prestigioso marchio s’era profilato come una minacciosa ombra sull’avvenire d’una delle icone della gastronomia nazionale e della storia culturale della nostra città. Ma per fortuna, tutto è finito: la decisione dell’Euipo restituisce alla città intera un’icona dell’identità culturale collettiva e consente finalmente alla proprietà di lavorare con serenità alla riapertura di quello che negli anni si è affermato non solo come ristorante, ma anche come vero e proprio tempio della gastronomia e dell’accoglienza”, conclude l’imprenditore.

LA SENTENZA

L’argomentazione proposta diventa un nuovo importante principio in ambito europeo, che riconosce l’irragionevolezza di trasferire altrove un’attività come quella delle Tre Marie, caratterizzata dall’eccezionale e storica reputazione del ristorante e dal rilevante valore artistico – culturale sia dell’edificio nel quale l’attività stessa si svolge come pure degli antichi arredi d’arte in esso contenuti.

Perciò, la sentenza riconosce testualmente che le Tre Marie costituiscono un “indivisible whole”, cioè “un unico insieme indivisibile” che scaturisce dalla “combinazione unica di gastronomia regionale, arte, artigianato e edificio storico”, come del resto era già stato riconosciuto con il vincolo demo – etno -antropologico decretato nel 2021 dal Ministero della Cultura, del quale possono fregiarsi solo pochissime realtà della ristorazione italiana, vincolo che s’aggiunge a quello storico – artistico apposto nel 1986.

Nella sostanza, la validità dei marchi “Tre Marie” e “Antico Caffè Tre Marie” è stata confermata dall’Ufficio della Unione Europea per i servizi di ristorazione e alberghieri e, con essa, la solida reputazione del ristorante Tre Marie sito a L’Aquila, nonché l’indissolubile legame tra il ristorante, il marchio “Tre Marie” e il territorio aquilano e ciò, crediamo, a beneficio dell’intera collettività che non sarà “costretta” a rinunciare a un importante collettore di cultura storica, artistica e gastronomica.





UNICITA’ RISTORANTE TRE MARIE

Al fine di meglio spiegare la ratio che sottende la decisione, riportiamo di seguito le parole della Commissione dei Ricorsi europea che ha riformato la decisione di primo grado della Divisione di Annullamento. Tale decisione è estremamente importante, sia perché ha del tutto ribaltato quella di primo grado accogliendo, infine, le ragioni della Gioel Holding S.r.l., ma anche perché con parole assai chiare ha riconosciuto la unicità del ristorante Tre Marie.

Infatti, nella decisione si legge quanto segue.

“Non solo il ristorante gode di una lunga e consolidata reputazione storica, ma anche l’edificio in cui esso è ospitato insieme alla caffetteria è estremamente ricco dal punto di vista del suo patrimonio storico: il sito e il ristorante costituiscono un tutt’uno. Pertanto, non vi è dubbio che la reputazione storica del ristorante e del suo edificio monumentale abbia certamente creato un legame sufficientemente stretto con i servizi della Classe 43 (ndr ristorazione e alberghieri) da giustificare la strategia aziendale del titolare del marchio comunitario di puntare tutto su questo sito storico (…). Data la storica eccezionale reputazione del ristorante “Tre Marie” e l’importantissimo patrimonio culturale, nonché il valore artistico dello stesso, modificare la strategia aziendale e offrire i servizi contestati della Classe 43 in un’altra città e in un edificio diverso sarebbe stato del tutto irragionevole. Come presentato in modo convincente dal titolare del marchio e certificato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il connubio unico di gastronomia regionale, artigianato, edilizia storica costituiscono un tutt’uno indivisibile. L’Ufficio europeo conviene, pertanto, che, alla luce delle specifiche circostanze di questo caso, una strategia commerciale diversa dalla riapertura dell’attività nel luogo originario avrebbe seriamente rischiato di danneggiare il titolare del MUE mettendo a repentaglio il valore del marchio e gli investimenti effettuati per preservare l’unicità del sito storico”.

COME ERA IL RISTORANTE TRE MARIE PRIMA DEL SISMA 2009

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