FUNIVIA DEL GRAN SASSO, SALTA IL NATALE, A RISCHIO L’INTERA STAGIONE. CTGS, “SICUREZZA C’E'”

23 Dicembre 2023 19:56

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Salta il Natale sul Gran Sasso ed è a rischio l’intera stagione sulle piste di Campo Imperatore: la funivia che porta sulla vetta più alta dell’Appennino è stata fermata dal Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti in seguito ad un esposto di un cittadino che segnalava problematiche sulle quattro funi dell’impianto che porta in sette minuti migliaia di turisti e lavoratori nella stazione invernale di Campo Imperatore, a circa 2.200 metri.





Come riportato dall’Ansa, il caso innescato da una lettera di un aquilano invitata al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, al prefetto e al questore, ha fatto scattare l’allarme: tanto che il Mit ha “ordinato” una verifica e subito sono scattati i controlli attraverso l’Agenzia nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali.

Prove approfondite sono state effettuate la scorsa settimana e si attende il responso: a Natale, anche se la neve dovesse arrivare, non si scierà e c’è preoccupazione per il rischio di flop stagionale. Intanto, il Comune ha chiesto alla Provincia di riaprire la strada provinciale che collega il fondovalle con Campo Imperatore, al momento unico collegamento.

Commentano i vertici del Centro Turistico del Gran Sasso, azienda pubblica che gestisce funivia e stazione di proprietà del Comune dell’Aquila: “Stiamo aspettando la risposta del Mit, abbiamo seguito personalmente i controlli, mi sento di dire che la sicurezza c’è, ho una esperienza trentennale sulla tematica e non metterei a rischio la vita degli altri e la mia se avessi il minimo dubbio dalle numerose verifiche seguite finora”, spiega l’ingegnere presidente Dino Pignatelli.





Intanto emergono particolari sulla vicenda: se i controlli dell’Agenzia nazionale dovessero confermare le criticità, il costo per la sostituzione delle quattro fini, ammonterebbe a circa tre milioni di euro, una somma pesante rispetto alle casse deficitarie della partecipata comunale.

L’ottimismo dei vertici si basa comunque sul fatto che prima dello stop del Mit, la funivia era stata chiusa per lavori di manutenzione proprio per lo spostamento di una delle quattro funi. “Quest’anno abbiamo fatti due controlli, in uno, ogni 12, per verificare lo spostamento, sia pure ridotto, di una delle quattro funi – spiega ancora Pignatelli -. L’agenzia nazionale ci ha autorizzati. Poi, è arrivato l’esposto. La tragedia di Mottarone? In quel caso, la rottura è stata causata dalla mancata gestione dell’impianto, ci sono state omissioni gravissime e non fatti i controlli previsti dalla legge”.

Si stima che sono circa 110 mila passaggi annuali con la funivia per un incasso di circa due milioni, escluso l’indotto. Il Pd dell’Aquila ha espresso preoccupazione per le conseguenze occupazionali e turistiche e per la sottovalutazione dell”esposto “derubricato a procurato allarme” dal Comune a guida centrodestra.

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