“IDROGENO VERDE SARA’ PRESTO COMPETITIVO, ARAP, “SITO PRODUZIONE VASTO PASSO NEL FUTURO”

CRONACA DEL CONVEGNO ORGANIZZATO DA ARAP NELL'AMBITO DEL PROGETTO EUROPEO FRAME(S)PORT, ALLA PRESENZA DEI MASSIMI ESPERTI

30 Giugno 2023 08:26

Regione - Cronaca

VASTO – Sono 38 i miliardi di tonnellate di CO2 emesse ogni anno e atmosfera, con l’obiettivo posto dall’Unione europea di raggiungere la neutralità nel 2050. Solo il 3% di questa C02 è dovuta ai porti limitatamente al trasporto marittimo, ma i porti in realtà sono sistemi complessi e l’impatto, con l’utilizzo combustibili fossili, è dunque di molto superiore. Ad oggi la produzione di idrogeno verde ha costi elevati,  ma la ricerca sta facendo passi da gigante a livello tecnologico, rendendo in prospettiva non solo sostenibile con emissioni zero, conveniente economicamente questo nuovo vettore prodotto dall’elettrolisi dell’acqua, attraverso input di energia proveniente da pannelli fotovoltaici o anche eolici,  poi immagazzinato e utilizzabile con fuel cell come combustibile per automobili, treni, navi e industrie.

Non si può partire che da questo scenario, spiegato dai massimi esperti nel corso del convegno internazionale​ organizzato​ ​a Vasto dal​​l’Azienda regionale per le attività produttive (Arap),​ dal titolo “Idrogeno: opportunità e rischi nella transizione energetica di porti e marine” e  promosso nell’ambito del progetto comunitario Interreg Italia-Croazia “Frame(S)port”, l’importanza strategica del progetto illustrato dall’assessore all’Energia, Nicola Campitelli, e per l’Arap, e dal presidente Arap, Giuseppe Savini: quello della realizzazione proprio a Vasto, di un grande sito di produzione di idrogeno verde,  nell’area di 226mila metri quadri dell’ex Cotir, abbandonato da anni​,​ già finanziato con i fondi già del Pnrr e altre risorse. Uno dei tre progetti finanziati in Abruzzo grazie ai bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per 25 milioni di euro totali,  finalizzato alla produzione di idrogeno nelle aree industriali dismesse.

Il progetto Arap di Vasto sarà presentato entro agosto​, con l’obiettivo di bruciare le tappe per la sua realizzazione, e rappresenta l’esito di percorso avviato da Arap nell’ambito di Expò di Dubai dello scorso anno​,​ con una serie di contatti e protocolli di intesa con multinazionali tra cui il consorzio ‘Dii Desert Energy’, e solo uno dei progetti che intendono trasformare nei prossimi anni l’Abruzzo in una hydrogen Valley, come ha ha sottolineato l’assessore Campitelli: “stiamo lavorando per creare un sistema ecologicamente ed economicamente sostenibile in ogni nucleo industriale. ARAP si è proposta, nel bando regionale per la creazione di impianti di produzione di idrogeno in aree dismesse. Un intervento che ha incontrato il favore assoluto della commissione esaminatrice, assolutamente all’avanguardia, di riuso del territorio, in un​a​ ottica di economia circolare, e perché il vettore prodotto sarà a disposizione in primis delle imprese delle aree industriali, a cominciare da quella della Val di Sangro e di Vasto-San Salvo, che esprimono il 40 per cento del Pil regionale”.

In attesa di conoscere le specifiche tecniche del sito di produzione dell’ex Cotir, importante è stato dunque il confronto del convegno animato e moderato dal direttore generale Antonio Morgante, il responsabile internazionalizzazione Romeo Ciammaichella.

Confronto come detto organizzato nell’ambito del progetto comunitario Interreg Italia-Croazia “Frame(S)port”, di cui Arap come braccio operativo della Regione è capofila, e  che si è posto l’obiettivo di creare nell’adriatico porti connessi tra loro e con il territorio, ovvero con le infrastrutture ferroviarie e autostradali,  favorire la diversificazione turistica, aumentare la sicurezza,  e appunto renderli più sostenibili ed autonomi dal punto di vista energetico. Ed infatti ha sottolineato Ciammaichella, “la localizzazione di Vasto della centrale di produzione non è casuale: il nuovo sito sarà funzionale anche al suo porto”, tra i più strategici della regione e che sarà nei prossimi anni potenziato.





Ad offrire a questo proposito interessanti spunti di riflessione è stato tra gli altri,  Saro Capozzoli, di H2Energy, che ha ricordato che “in Germania hanno già deciso di convertire 300 locomotive dal diesel all’idrogeno, ed è questo solo un esempi dell’onda che sta arrivando. Per il trasporto marittimo bisognerà ancora attendere per l’adeguamento dei mezzi e della logistica, ma intanto l’idrogeno verde è destinato a scendere di costo, come pure e destinata ad aumentare l’efficienza nella produzione. E la capacità in Europa per quanto riguarda l’elettrolisi, è previsto che arrivi nel 2050 a 500 Gigabyte,  rispetto allo 0 virgola del 2020. Questo incremento dipenderà chiaramente anche dalla domanda l’idrogeno da parte del mercato”.

E ancora, Capozzoli ha illustrato il caso di porti del Nord Europa che stanno installando enormi parchi fotovoltaici ed eolici per produrre proprio l’idrogeno verde.

Per l’Italia sono poi estremamente importante le iniziative che si stanno sviluppando intorno al porto di Trieste e Rodolfo Taccani, docente dell’Università degli studi di Trieste, ha illustrato i progetti in essere per oltre 350 milioni di euro realizzazione di una hydrogen valley del Nord Adriatico, e ha sottolineato che, “questa strategia coinvolgerà società di trasporto pubblico imprese soprattutto siderurgica e del vetro e sistemi portuali, lungo tutta la filiera della  produzione, stoccaggio ed utilizzo”.

Sempre a proposito del porto di Trieste, Maurizio Cociancich, ceo di Adriafer, ha sottolineato che “il valore del progetto del porto di Trieste come quello di Vasto è quello di pensare in un’ottica coordinata, essendo le città portuali anche città industriali,  ed occorre creare ecosistemi territoriali in cui si produce e si consuma idrogeno”.

A rafforzare questi concetti il direttore Arap Morgante , “L’idrogeno rappresenta una scommessa decisiva, ed è importante esserci, anticipare i tempi, posizionarci in modo strategico. Il costo di produzione, grazie ai progressi della ricerca e delle innovazioni introdotte sta sempre più diventando competitivo, nel costo e della quantità di energia fotovoltaica necessaria all’elettrolisi, con start-u​p​ che consentono già una efficienza del 95%. Una sfida che presuppone la sinergia con le migliori competenze​,​ con le ​università e le imprese, in una ottica di filiera”.

Morgante ha anche ricordato che l’Italia è all’avanguardia per la componentistica e la produzione di conduttori termici, ma resta fanalino di coda nei progetti legati alla produzione di idrogeno e a conferma dell’impegno di ​A​rap nella costruzione di una filiera imprenditoriale​ dell’idrogeno sul territorio​, l’intervento di Luca Tosto, Ceo della multinazionale abruzzese Walter Tosto.





“​Siamo già partner di importanti imprese inte​r​nazionali​ – ha spiegato l’imprenditore -,​ che stanno investendo sull’idrogeno, partecipiamo ​ad ​importanti gruppi di lavoro e organizzazioni nell’ambito della ricerca. ​O​occorre sapere che il 50% di un investimento per un impianto ​di produzione di idrogeno viene assorbito proprio dallo stoccaggio e già oggi, in questo senso , siamo in grado di offrire tecnologie ​all’avanguardia, ​che garantiscono il costante monitoraggio​ e l’assoluta sicurezza​, attraverso l’isolamento dell’idrogeno con materiali​ ad​ altissima resistenza”.

“Il nostro impegno messo in campo oramai da due anni – ha detto il presidente Arap, Savini – vedrà​, contiamo a​ breve​, ​un primo concreto risultato sul territorio abruzzese, che potrà fregiarsi di un hub della produzione di idrogeno verde, e con la possibilità di mettere a disposizione di tutti gli stakeholders, le conoscenze pregresse e quelle che stiamo maturando in questi anni nell’ambito delle tecnologie dell’idrogeno, raccordandoci ed entrando a far parte anche con network mondiali come Dii Desert Energy e con iniziative come quelle di oggi. Il sito di Vasto rappresenterà un punto​ a favore per la competitività dei nostri porti, delle aree industriali, in particolare per le imprese altamente energivore, e per il sistema dei trasporti. Si apriranno infine importanti prospettive anche per una filiera della componentistica”.

Questi infine gli altri relatori intervenuti al convegno: Alberto Amoroso, Ceo Sangritana, Daniele Comella, di Hydrogen, Enrico Dolfi di TUA, Maurizio Fermeglia, Università degli studi di Trieste, Antonio Ghiglia, di Sitav, Alfredo Grotta, presidente Geie Green Energy, Cornelius Matthes, Dii Desert Energy, Giuseppe Starace, Università LUM (Componente dell’Osservatorio Idrogeno della Regione Puglia), Marcello Stanislao, di SNAM, Valerio Verderio, Innovatech spa.

IL VIDEO INTEGRALE DEL CONVEGNO

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