IMPRUDENTE, "PASSAGGIO STORICO"; DA ASSEMBLEA VIA LIBERA ANCHE A REALIZZAZIONE RETE IRRIGUA FUCINO; RINVIATA DISCUSSIONE SU LEGGE URBANISTICA REGIONALE

CONSIGLIO: APPROVATI PIANO FAUNISTICO VENATORIO E PROGETTO DI LEGGE A TUTELA TRIBUNALI MINORI

15 Settembre 2020 23:50

Regione - Politica

L’AQUILA – Il Consiglio regionale, riunito oggi a L’Aquila, scende in campo a sostegno dei cosiddetti “Tribunali minori” e approva all’unanimità il Piano faunistico venatorio 2020-2024, un documento di 361 pagine. Rinviata la discussione sul progetto di legge di riforma della legge urbanistica regionale “al fine di consentire ulteriori audizioni”.

“Il piano faunistico venatorio – come si legge nella nota introduttiva – è lo strumento necessario per conseguire una razionale pianificazione territoriale, perseguire gli obiettivi di tutela e conservazione della fauna selvatica, tutelare l’equilibrio ambientale e gli habitat presenti, oltre a prevederne la riqualificazione e a disciplinare l’attività venatoria per ottenere un prelievo sostenibile”.

“L’approvazione del piano è un passaggio a suo modo storico. L’ultimo risale al 1992 e ha avuto scadenza nel 2005. Oggi la Regione vara un fondamentale documento di programmazione e regolamentazione, partecipato e dettagliato, flessibile e ulteriormente adattabile. Sono particolarmente orgoglioso di aver guidato questo processo”, ha commentato il vice presidente della giunta regionale e assessore alla Caccia, Emanuele Imprudente.

Si tratta, ha aggiunto, del “principale strumento di programmazione e pianificazione territoriale attraverso il quale la Regione definisce le linee guida e gli obiettivi della pianificazione faunistico-venatoria, tenendo conto delle realtà ambientali e socio-economiche. Attraverso il piano si attua una razionale pianificazione territoriale e si consente di tutelare e conservare la fauna selvatica. In questo modo si tutelano l’equilibrio territoriale e gli habitat, prevedendone anche la riqualificazione. La caccia sarà disciplinata affinché sia attuata in modo sostenibile ed è lo strumento che ci consentirà anche di varare nei prossimi anni calendari venatori in linea con le altre regioni a noi confinanti”.

Il piano prevede: le oasi di protezione destinate al rifugio, alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica; le zone di ripopolamento e cattura, destinate alla riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale ed alla cattura della stessa per l’immissione sul territorio in tempi e condizioni utili all’ambientamento fino alla ricostituzione ed alla stabilizzazione della densità faunistica ottimale per il territorio; le zone ed i periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani su fauna selvatica naturale o di allevamento appartenente a specie cacciabili;

I criteri per la determinazione dei risarcimenti, in favore dei proprietari o conduttori di fondi rustici, per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole ed alle opere approntate sui terreni vincolati; i criteri per la corresponsione degli incentivi in favore dei proprietari o conduttori dei fondi rustici, singoli o associati che si impegnino alla tutela ed al ripristino degli habitat naturali ed all’incremento della fauna selvatica; l’individuazione del territorio agro-silvo-pastorale in cui è ammessa la caccia, comprese le zone contigue ai parchi nazionali e regionali.

“Una particolare attenzione – ha spiegato ancora Imprudente – è stata posta per la gestione di tutti gli ungulati quali cinghiale, cervo e capriolo rispetto a cui si sono valutati tutti i fattori necessari per la corretta gestione dall’idoneità agroforestale, ai biotopi, alla vocazione dei territori che rappresenta una priorità e un impegno per la regione Abruzzo, in particolare per la riduzione dei danni che le specie arrecano alle colture agricole. Anche per le specie protette quale l’orso, il lupo e il camoscio, sono state indicate le strategie future da adottare per la loro conservazione”.

Per quanto riguarda i “Tribunali minori”, la cui soppressione prevista dalla riforma è stata prorogata al febbraio del 2022, l’Assemblea legislativa abruzzese ha approvato all’unanimità la proposta di progetto di legge da inviare alle Camere sulla “Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”.





Il provvedimento mira a superare la soppressione dei cosiddetti “tribunali minori” che in Abruzzo sono Avezzano e Sulmona in provincia dell’Aquila e Vasto e Lanciano, in provincia di Chieti, che è stata licenziata dal Governo Monti: nel documento, presentato dalla Lega, viene previsto l’impegno “che le spese di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture siano a carico del bilancio della Regione”.

“Oggi l’Abruzzo si è dotato di un ulteriore strumento che potrà incidere sulla riforma della geografia giudiziaria e che potrà evitare la chiusura dei quattro tribunali. Tale legge garantisce che, le spese di funzionamento extra giudiziarie dei suddetti tribunali saranno a carico della Regione Abruzzo ed eventualmente, in ultima istanza, degli Enti locali. In quest’ottica ho presentato, e fatto approvare insieme ai miei colleghi del Movimento 5 Stelle, una risoluzione per impegnare formalmente la Regione Abruzzo a stanziare, già dal 2021, 1 milione di Euro l’anno così da accompagnare l’iniziativa legislativa con un concreto impegno istituzionale della Regione Abruzzo e per evitare un eventuale ricasco anche sulle casse dei comuni”, ha commentato il consigliere regionale del M5S Giorgio Fedele che ha aggiunto: “Il Decreto Legislativo 155 del 2012 ha rappresentato per l’Abruzzo una vera e propria mannaia sul diritto alla giustizia e sui servizi di prossimità: ha coinvolto i Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, lasciando praticamente scoperti territorialmente i 3/4 della regione. Una condizione insostenibile a cui come M5S ci opponiamo dentro e fuori le istituzioni già dal 2012”.

“La legge sulla nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero è, ci tengo a ribadirlo, un’iniziativa dei territori, in particolare modo degli ordini professionali che lavorano nell’ambito della giustizia, che hanno affidato al Consiglio regionale l’onere e l’onore di presentare una Legge di iniziativa parlamentare. L’iter legislativo però, mi dispiace doverlo ricordare, ha preso l’avvio con il piede sbagliato, visto che è stata portata all’interno del Consiglio e propagandata come se fosse la soluzione trovata, inventata e immaginata da una sola forza politica di maggioranza. Un messaggio errato e non rappresentativo della realtà. La legge infatti è oggetto di un lavoro corale di tutto il consiglio regionale. Come m5s abbiamo contribuito al suo miglioramento attraverso la presentazione di emendamenti di merito, elaborati anche con gli uffici legislativi di Camera e Senato, che hanno colmato le carenze che ne avrebbero ostacolato i successivi passi in sede parlamentare”.

“E’ anche da sottolineare il ritardo con cui è stato portato il testo in Consiglio regionale: la norma poteva tranquillamente essere portata in discussione prima della pausa estiva, ma per un motivo che alla fine non sono riuscito bene a comprendere, si è scelto di tergiversare fino ad oggi. Non vorrei dover leggere questo rinvio in chiave elettorale data l’importanza del problema – incalza Fedele – Non vorrei, quindi, che questa legge sia stata posticipata in vista delle comunali di Avezzano e dover costatare ancora una volta come una attività che ci ha visto tutti coinvolti, un lavoro che ci ha unito per un obiettivo comune, debba essere nuovamente sacrificato alle logiche della propaganda, delle elezioni, delle amministrative o del marketing. Non permetteremo certo che questo accada, in ballo c’è il diritto alla giustizia nel nostro territorio. Un diritto fondamentale e per tutelarlo dobbiamo seguire una strada chiara e dritta dove nulla deve essere lasciato al caso o alla propaganda”, ha concluso Fedele.

Il Consiglio è attualmente sospeso per consentire ai capigruppo di ascoltare le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti dei servizi mense, pulizia e assistenza agli alunni disabili delle scuole della Regione Abruzzo.

Rinviata la discussione sul progetto di legge di riforma della legge urbanistica regionale “al fine di consentire ulteriori audizioni”.

L’assemblea ha anche approvato all’unanimità la risoluzione presentata da Silvio Paolucci, capogruppo del Pd, sulla realizzazione della rete irrigua nella Piana del Fucino, nella Marsica, in provincia dell’Aquila.

Il documento politico impegna il governo regionale a fornire atto di indirizzo ai soggetti attuatori del Masterplan Abruzzo per la realizzazione di una rete irrigua in pressione dell’intera Piana del Fucino funzionale a revocare tutti gli atti progettuali che prevedono la captazione/derivazione dell’acqua a monte dell’abitato di Pescina; chiedere ai soggetti attuatori di sviluppare un’ulteriore ipotesi del progetto stralcio che non prevedeva la derivazione dell’acqua a monte dell’abitato di Pescina e che coinvolga, nella fase di redazione, tutti i portatori di interesse; proseguire nell’attività avviata dalla precedente Giunta regionale tesa a investire, con nuove risorse finanziarie, sul potenziamento della capacità depurativa degli impianti esistenti nei comuni circumlacuali del Fucino e della Marsica intera, al fine di garantire una migliore qualità dell’acqua da utilizzare anche per scopi irrigui; reperire tutte le risorse necessarie al completamento della rete irrigua nell’intera Piana del Fucino e alla realizzazione di interventi per la mitigazione del rischio idraulico nell’area.





La seduta, stamani, si era aperta con le risposte della Giunta alle interrogazioni e interpellanze dei Consiglieri regionali.

Queste le tematiche affrontate: “Piano di ricollocamento occupazionale dei lavoratori ex – Intecs”; “Depuratori nel comune di Rapino”; “Situazione degli organi di Governo del Consorzio di bonifica interno Bacino Aterno e Sagittario”; “Mancata attuazione delle disposizioni in materia di Polizia Locale”; “Situazione presidio ospedaliero San Pio di Vasto”; “Mancata riapertura delle biblioteche regionali”; “Ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali”.

“Sui vaccini per l’influenza confermati i ritardi e l’insufficienza delle dosi che avevamo denunciato”.

Così il capogruppo Pd  Paolucci commenta la risposta all’interpellanza da lui presentata.

“La Giunta ammette la necessità di reperire 216.000 dosi necessarie a coprire il fabbisogno regionale post covid e annuncia che si rivolgerà alle Regioni che ne hanno acquistate di più. L’aspetto grave – ha sottolineato Paolucci – è che solo il 22 luglio 2020 D’Amario indica all’Aric il numero di dosi da acquistare e addirittura solo a fine agosto si scopre un fabbisogno aggiuntivo di 92.300 dosi, un aumento che era scontato programmare in ragione delle linee di indirizzo volte a rafforzare le prestazioni di prevenzione in tale direzione. Il risultato è che nell’anno della pandemia, la Regione Abruzzo si fa trovare impreparata e costretta a chiedere le dosi in prestito alle altre Regioni che si erano mosse per tempo. Nelle prossime settimane vigileremo attentamente che vi siano tutte le dosi sufficienti a garantire i cittadini abruzzesi”.

Un’altra interpellanza è invece stata depositata oggi, per fare chiarezza rispetto alla localizzazione degli ospedali di Lanciano e Vasto: “Un argomento tornato prepotentemente di attualità a causa del contenuto di una delibera della Giunta comunale di Casalbordino, che si candida ad ospitare addirittura l’ospedale Unico, dopo una fantomatica proposta che avrebbe formulato alla Regione Abruzzo di cui nessuno sa nulla – rimarca l’ex assessore alla Sanità – Sull’ospedale unico Marsilio deve dire chiaramente quali sono le sue intenzioni sia sulla realizzazione che sulla localizzazione, anche per capire come nasce l’autocandidatura a ospitarlo da parte del Comune di Casalbordino che proprio nell’incipit della delibera cita dell’orientamento in tal senso da parte del governo. Noi siamo fortemente contrari. Ma qui si tratta di capire, a venti mesi dall’insediamento, quali siano le intenzioni di Marsilio e del centrodestra su questo fondamentale argomento di programmazione sanitaria regionale”.

“Parliamo di una storia lunga, di un iter avviato e condiviso con i Comuni per la realizzazione di due ospedali distinti a Lanciano e Vasto, soprattutto di risorse certe, circa 170 milioni per i due presidi reperiti dai governi di centrosinistra. Oggi, attraverso un atto che forse dice più del dovuto, veniamo a scoprire che il presidente romano Marsilio non solo vuole l’accorpamento, ma con le aree già pronte per la realizzazione, come risulta dalla programmazione del governo regionale di centrosinistra, riapre le danze cercando una localizzazione nuova, diversa. Se questo è l’obiettivo, va fermato. Ma soprattutto va chiarito alla comunità, ai sindaci che si sono mobilitati e che hanno prodotto atti in questi anni che andavano in ben altro senso, nonché agli operatori interessati che saranno gettati nell’incertezza da questa scelta, qual è la posizione della Regione: se continuare su un percorso consolidato e condiviso, o ricominciare tutto da capo, accorpando e lasciando i presidi a problemi che in venti mesi non sono stati risolti, o sono stati affrontati in modo confusionario e approssimativo? Urge saperlo”.

“Sono quasi due anni che fanno solo propaganda, non c’è più traccia di temi come Ospedale di primo livello, dell’Emodinamica, dei nuovi ospedali, pur essendoci 170 milioni pronti per intervenire e avviare le nuove costruzioni. Evidentemente o hanno progetti diversi che non vogliono condividere con la comunità, oppure dopo tutto questo tempo la destra non sa come portare avanti atti e scelte della precedente Giunta regionale”, ha concluso Paolucci.

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