STENOTIPISTI IN SCIOPERO: DI LAURO (CGIL TERAMO), “I CANCELLIERI DEI TRIBUNALI SONO CON NOI”

16 Gennaio 2024 11:38

Italia - Cronaca

TERAMO- Internalizzazione di tutti, nessuno escluso, in seno al Ministero della Giustizia, tavolo permanente di contrattazione con il Ministero, garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali dell’appalto. È quanto chiedono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti per fonici, trascrittori e stenotipisti forensi, circa 1.500 in Italia e 200 in Abruzzo, da molti considerati i “fantasmi” dei tribunali, con lo sciopero indetto per giovedì 18 gennaio con presidio a Roma, in piazza Cavour, contro la Riforma Cartabia, dopo mesi di stato di agitazione e riunioni con il Ministero.





“Alla riunione di novembre il Ministero ci ha lasciati con l’intesa che avrebbe fatto conti e considerazioni e al successivo incontro ci avrebbe fornito specifiche riguardo l’internalizzazione, numeri e risposte precise. Alla riunione di dicembre invece nulla è successo: non avevano valutato niente, non avevano preso in considerazione niente. Erano sempre aperti a questa internalizzazione, ma non ci hanno più detto quanti lavoratori avrebbe lasciato fuori. Per questo non abbiamo interrotto lo stato di agitazione e adesso scioperiamo: perché abbiamo visto non un passo indietro, ma non un passo avanti dal Ministero”, così all’ANSA Deborah Di Lauro della Filcams Cgil e stenotipista di Teramo. Tra rischio di automazione del loro lavoro con l’introduzione del software T-Rex, e precariato, con contratti di non più di due anni con ditte esterne che rinnovano di volta in volta gli appalti, “con questo sciopero – sottolinea Di Lauro – vogliamo far capire l’importanza della nostra mancanza nelle aule giudiziarie, della mancanza di una trascrizione fatta in un giorno, con accortezza e competenza”.





“Siamo tanti, e abbiamo i cancellieri dalla nostra parte: rischiano di finire per fare anche il nostro lavoro, e loro non vogliono, non compete loro. Per questo hanno già scioperato e molti di loro scenderanno in piazza con noi giovedì a Roma. Questo è solo il primo passo, non è detto che non ce ne saranno altri. Non ci fermeremo”.

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