GLI AMBIENTALISTI AL SINDACO DI FARINDOLA: “TUTELARE IL FIUME TAVO E IL SUO ECOSISTEMA”

9 Ottobre 2023 09:53

Pescara - AbruzzoGreen

PESCARA – Appello per la salvaguardia del fiume Tavo, nel pescarese, da parte del Wwf e di tutte le organizzazioni ambientaliste della zona in una lunga nota al sindaco di Farindola.

“La vegetazione riparia lungo i corsi d’acqua e nelle zone umide, è fondamentale per la salute degli ecosistemi fluviali. In molte giurisdizioni, le leggi e i regolamenti vietano severamente la rimozione della vegetazione ripariale. Queste leggi sono state emanate per proteggere gli habitat naturali, prevenire l’erosione del suolo, migliorare la qualità dell’acqua e fornire habitat vitali per la fauna selvatica. Tentare di rimuovere la vegetazione ripariale dei fiumi con pretestuose e costose “ripuliture” sporadiche significa colpire il fiume nelle sue funzioni naturali e vitali. Significa anche eludere le numerose disposizioni normative vigenti tra leggi locali, regionali, nazionali ed europee. Nelle aree protette in particolare rispettare le norme di tutela dei corsi d’acqua per garantire la conservazione degli ecosistemi fluviali e preservare la biodiversità è un principio fondamentale”.

“Le Associazioni di protezione ambientale, riconosciute ai sensi dell’art.13 della L.349/86 a carattere nazionale che operano da molti anni in Abruzzo, sottoscrivono ed espongono alla Sua attenzione la più profonda preoccupazione per la situazione critica che potrebbe presto interessare il fiume Tavo nel tratto a valle di Farindola. Abbiamo appreso da un manifesto pubblico da Lei firmato, l’invito rivolto ai suoi cittadini per un’ardita raccolta di firme con la richiesta di rimozione (illegale) … di una folta vegetazione… lungo le sponde del Fiume Tavo. L’azione da Lei stimolata e auspicata, con l’abbattimento degli alberi, magari con l’eventuale utilizzo indiscriminato di mezzi meccanici lungo le sponde del fiume Tavo, ci lascia attoniti e pieni di sgomento e ci spinge a rivolgere alle autorità competenti un accorato appello perché Lei possa mantenere gli impegni precedentemente assunti, in sedi pubbliche e con atti formali per la difesa del fiume stesso”.





“L’azione che sta promuovendo, con la richiesta di rimozione della vegetazione riparia, rischia seriamente di provocare danni irreparabili all’ecosistema del fiume, mettendo a rischio la flora e la fauna locali. Il fiume non è solo un canale dove scorre l’acqua; ormai è acclarato dal mondo scientifico come un vero organismo con una straordinaria fonte di vita. Le sue acque sostenibili alimentano una varietà di piante, animali e insetti che costituiscono un delicato equilibrio ecologico. Gli alberi lungo le sponde non sono solo meravigliosi elementi del nostro paesaggio, ma rifugi vitali per uccelli, invertebrati e mammiferi che dipendono da questo ambiente per la loro sopravvivenza”.

“Essi, con la caduta delle foglie, sono fonte di cibo per la vita acquatica e alimentano nell’ecosistema le catene e le reti alimentari che consentono l’esistenza dei pesci, degli uccelli acquatici insettivori e limicoli, anfibi e rettili. Facciamo presente che in quel tratto fluviale vi sono specie di insetti, plecotteri del genere “Perla” e tricotteri in particolare, esigenti di acque pulitissime e di habitat integri, e per questo scomparsi altrove e in via di estinzione. Su tali presenze si basa il giudizio di qualità del fiume in base al Decreto 260/2010, il Testo Unico in Materia Ambientale (DLgs 152/06, artt. 76 e seguenti) e la direttiva UE 60/200/CE”.

“La distruzione delle sponde e l’abbattimento degli alberi hanno conseguenze che vanno oltre il presente.  Mettono a repentaglio la biodiversità, indeboliscono la resistenza naturale alle inondazioni e compromettono la qualità dell’acqua. La vegetazione, inoltre, protegge l’acqua dal riscaldamento sia con l’ombreggiamento, sia attivamente con la traspirazione, ha una nota funzione idrogeologica e di sostegno delle sponde, comportandosi come un efficiente condizionatore: fenomeni, questi, che consentono il mantenimento di un elevato tenore di ossigeno disciolto nell’acqua a beneficio della vita superiore che contiene, che va in crisi e migra o perisce anche col solo aumento termico di due o tre gradi”.





“Inoltre la presunta “pulizia” anche dal semplice punto di vista della sicurezza idraulica è fallimentare perché non risolve i problemi ma li trasferisce, aggravati, a valle ove la velocizzazione delle acque produce ingolfamenti e potenziali esondazioni, aumenta il potere erosivo della stessa che acquista forza e travolge ogni cosa, che, viceversa, non si verificherebbero con la vegetazione integra che frena l’impeto della corrente e con la lettiera, la presenza di alberi e vegetazione, che assorbono acqua trattenendola nel tempo, aumentando il cosidetto tempo di corrivazione. Facciamo presente che nella valutazione della qualità del fiume e dei servizi ecologici ed ecosistemici che fornisce, il metodo IFF (Indice di Funzionalità Fluviale, edito da APAT oggi ISPRA), assegna un valore elevato ai fiumi in cui la fascia di vegetazione ripariale è continua ed ha uno spessore di almeno 30 metri”.

“Chiediamo con urgenza che venga messa in atto una moratoria immediata per evitare l’abbattimento degli alberi e l’uso delle ruspe lungo le sponde del fiume Tavo. Inoltre, sollecitiamo l’adozione di misure di conservazione sostenibili, come la riforestazione delle aree già danneggiate secondo il modello vegetazionale potenziale tipico locale e l’implementazione di barriere protettive per preservare le sponde naturali. È essenziale coinvolgere esperti tecnici ecologisti nella pianificazione di qualsiasi intervento futuro per garantire che siano adottate pratiche e soluzioni ecocompatibili. che consentano la sicurezza e il miglioramento della qualità di vita dei residenti, soprattutto in questo periodo in cui la disponibilità di fondi lo permette”.

“Nel caso si dovessero verificare azioni di danneggiamento del patrimonio geologico, vegetale ed animale del Fiume Tavo in uno dei tratti più suggestivi ed integri, ci troviamo costretti a dover ricorrere in tutte le sedi competenti anche al livello Europeo. “.

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