SAGA: BANDO DG RITIRATO E RIPROPOSTO, CON PIU’ SOLDI E REQUISITI PIU’ ESIGENTI

AEROPORTO D'ABRUZZO: SCADENZA IL 20 MAGGIO, IN PRIMA SELEZIONE HA FATTO UN PASSO INDIETRO VINCITORE PER COMPENSO BASE  TROPPO BASSO, ORA PORTATO A 100MILA EURO LORDI L'ANNO. D'ALFONSO ATTACCA, "COLLOQUIO CON CDA PREVALE SUL CURRICULUM, COSI' PUO' PREVALERE SIMPATIA E COLORE DEGLI OCCHI". FEBBO, "ELUCUBRAZIONI PRIVE DI FONDAMENTO"

9 Maggio 2023 08:00

Regione - Politica

PESCARA – Un bando per il direttore generale e accountable manager, fatto decollare, e che si è poi perso nelle nebbie, senza vincitori nè vinti, perché il candidato prescelto avrebbe fatto un passo indietro in virtù del compenso troppo basso, e ci sarebbero state anche altre rinunce in corso d’opera. E poi un nuovo bando, con scadenza alle ore 12 del 20 maggio con criteri più stringenti ed esigenti, e uno stipendio più alto, da 81mila euro a 100mila euro l’anno, per attrarre manager di grande spessore ed esperienza.

E’ accaduto alla Saga, la società regionale che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, di cui è presidente il giovane manager Vittorio Catone, in quota Lega. Vicenda su cui ha lanciato lancia in resta la sua offensiva il deputato del Partito democratico, Luciano d’Alfonso, ex presidente della Regione, che anche sui nuovi requisiti richiesti ha da obiettare, per il fatto che verrà data “preminenza al colloquio, e non al curriculum, con il risultato che potrebbe venire prescelta anche Vanna Marchi”, in un colloquio che rischia di attivare una modalità “di fidanzamento”, “in base al colore degli occhi” e sulla “simpatia”.

Dopo l’addio del direttore Luca Ciarlini, a luglio dell’anno scorso, il primo bando era stato pubblicato il 2 febbraio di quest’anno, con scadenza il 2 marzo. A risultate idonei 13 candidati. Tra costoro, per la cronaca, anche l’ex assessore di Fi Paolo Gatti, che poi però ha fatto un passo indietro. Ma il bando si è risolto con un buco nell’acqua, in quanto il candidato prescelto dei 12 rimasti idonei, e con un curriculum inattaccabile, ci ha ripensato, perché ha valutato lo stipendio non adeguato alla sua professionalità, essendo quello proposto dalla Saga tra i più bassi d’Italia a parità di ruolo.

E così la Saga ha dovuto indire un nuovo bando, alzando intanto il compenso annuo lordo pari ora a “100.000 euro oltre ad eventuale parte variabile, determinata in fase successiva in base agli obiettivi stabiliti dal Cda”. A cui, come nel primo bando, si aggiungono “le eventuali e documentate spese di vitto, alloggio e di viaggio ai non residenti in Regione Abruzzo e sostenute al fine di garantire la presenza nella sede sociale, quantificate in un massimo di 10.000 euro annui”.

Rispetto al primo bando appaiono più stringenti anche i requisiti. Si legge infatti nel bando: “Il candidato ideale è un manager che abbia maturato un’esperienza preferibilmente in società aeroportuali o di trasporto aereo e anche in società a controllo pubblico con incarichi dirigenziali o anche in organi esecutivi ed aver avuto il compito di attuare le giuste strategie logistiche, amministrative, economiche e di management utili al raggiungimento dell’obiettivo sociale”.

Si richiede poi “un’ottima conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata”.





E costituirà titolo preferenziale “l’aver assunto responsabilità dirigenziali in ambito commerciale e di sviluppo business in aziende operanti nel trasporto. Tale esperienza societaria è considerata indicativa della conoscenza dei modelli di business afferenti al mercato di riferimento delle imprese di gestione aeroportuale, dei sistemi di gestione (qualità, ambiente, sicurezza), dei sistemi di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. n. 231/2001, nonché delle più importanti dinamiche di formazione degli eventi caratterizzanti il ciclo societario quali: formazione del bilancio, appalti pubblici, gestione del personale”.

Il sistema di gestione aeroportuale, si argomenta del resto,  “è un sistema complesso che richiede una conoscenza specifica della normativa e della regolamentazione tecnica nazionale ed internazionale. La conoscenza di tale regolamentazione (è quindi essenziale) è propedeutica, per l’assunzione consapevole delle importanti responsabilità civili, penali ed amministrative
connesse al ruolo di accountable Manager oltre che di garante della operatività aeroportuale”.

Ciò premesso, i requisiti minimi per il conferimento dell’incarico sono “possesso del titolo di laurea magistrale o laurea vecchio ordinamento o equipollenti”, “esperienza pluriennale con ruolo direttivo o alternativamente in organi esecutivi non inferiore a 5 (cinque) anni in società a controllo pubblico e/o private operanti nel settore aeroportuale e/o infrastrutturale”;
“possesso dei requisiti per lo svolgimento della funzione di AM- Accountable Manager, con
la responsabilità dello scalo aeroportuale attribuite dalla legge nazionale e comunitaria e
dagli enti nazionali di controllo”.

Il possesso dei requisiti potrà essere autocertificato, come previsto per legge. Ma la Saga si “riserva di verificare l’effettivo possesso dei requisiti previsti dalla presente selezione, nonché dei titoli dichiarati, in qualsiasi momento, anche successivo allo svolgimento della procedura. In caso di mancata corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto accertato, il/la dichiarante sarà escluso automaticamente e sarà inviata una segnalazione all’Autorità Giudiziaria”.

Come nel primo bando, l’esame dei curricula pervenuti, mediante valutazione, è rimesso a una Commissione nominata dal Cda, e che avrà il compito di selezionare i candidati idonei rispetto ai requisiti richiesti nel bando.

La Commissione, a seguito di tale attività, rimetterà al Cda lista dei candidati idonei che quest’ultimo sottoporrà a colloquio, e deciderà il vincitore.

Fin qui tutto bene: la richiesta di figure professionali con specifica esperienza aeroportuale sembra davvero sbarrare la strada a “raccomandati” dalla politica, da piazzare su qualche poltrona,  da parte dei partiti del centrodestra che rivendicano, nelle more dello spoil system, una postazione strategica e tutto sommato ben retribuita.





C’è però una frase, nel nuovo bando, su cui ha subito puntato il dito D’Alfonso. Questa: “nella valutazione del candidato la parte relativa al colloquio assume rilevanza preponderante rispetto al curriculum vitae”.

Ovvero, ha commentato causticamente l’ex governatore, “se nella valutazione del candidato la parte relativa al colloquio assume rilevanza preponderante rispetto al curriculum vitae, praticamente è un colloquio di fidanzamento. La gradazione che rende oggettiva la valutazione, qual è? Chi garantisce che alla fine la selezione non generi una cantonata per mancanza di oggettività? Va bene la fiduciarietà ma non alla Vanna Marchi”. E ha incalzato: “si poteva ad esempio pretendere che ci fossero le dichiarazioni degli enti precedentemente committenti. Il Comune di Venezia quando affida gli incarichi vuole che il curriculum venga corredato di note di gradimento degli enti precedentemente committenti. Così il rischio che il colloquio avverrà su base simpatica ed empatica. Almeno si scriva che sarà prevalente il colore degli occhi. Eppure il direttore della Saga non è una figura di abbellimento”.

Contestata anche la tempistica troppo stretta, della scadenza del 20 maggio: “di fatto, il termine breve di circa 16 giorni mette una pezza, ma non determina l’emersione del miglior curriculum possibile”.

A replicare a D’Alfonso è stato il capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo, che ha bollato le considerazione sulla Saga, e sul altri temi toccati in una conferenza stampa di qualche giorno fa di D’Alfonso “elucubrazioni prive di fondamento”, “stucchevoli” e “colorite dal solito linguaggio logorroico e autoreferenziale”, da parte di un politico “abbandonato anche dai suoi Consiglieri regionali del Pd e dagli amministratori locali,  e che continua nel suo sabato del villaggio per tenere accesi i riflettori rispetto a una sopravvivenza politica ormai tramontata”.

Sul ritiro del primo bando erano intervenuti anche i consiglieri regionali del Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, chiamando Catone in commissione: “prima si fa un bando, poi si utilizza la norma di salvaguardia per toglierlo, resta da capire se il direttore serve allo sviluppo dello scalo, oppure se è un altro round del braccio di ferro Lega-Fratelli d’Italia per il nome e la poltrona di riferimento”.

Infine, sempre sul bando ritirato: non è dato a sapere, per ovvie ragioni di privacy chi dei candidati ha vinto e poi si è tirato indietro: tra gli idonei, ammessi a colloquio, c’erano comunque Rocco Cellucci, già dirigente della Toto holding, esperto in analisi e fattibilità di progetti per la realizzazione di nuovi aeroporti, Umberto Solimeno, già direttore dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, Roberto Venturini, docente di Economia dello Sport e Gestione delle Imprese sportive per per 17 anni dirigente Alitalia, Massimiliano Pompei, direttore delle risorse umane di EasyJet Italia. E ancora Alberto Frattini, Emilio Petrucci, Antonio Mattera, Luca Bruni, Stefano Daniele, Marco Di Lario, Marco D’Alonzo e Michele Farabbi. Infine Gatti, ma che come detto si è ritirato, dopo comunque essere risultato idoneo nella prima scrematura dei curriculum, senza partecipare al colloquio. Filippo Tronca

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