TERREMOTO CENTRO ITALIA: IN SCIOPERO DELLA FAME PER UN FONDO A VITTIME DEI DISASTRI

13 Ottobre 2023 19:25

Italia - Terremoto e Ricostruzione

NUORO – Nel 2021 aveva avviato uno sciopero della fame sollecitando un intervento a favore dei cittadini che erano in affitto al momento del sisma del centro Italia nell’agosto 2016. Una protesta durata 21 giorni. Nel 2022, altri 12 giorni di sciopero della fame chiedendo che lo Stato istituisca un fondo di supporto alle famiglie delle vittime di grandi catastrofi. Ora, a fronte di mancate risposte su questo tema, il nuorese Mario Sanna, padre di una delle vittime di Amatrice, Filippo (morto a 22 anni), torna alla carica.

Anche stavolta con una forma di protesta estrema: da tre giorni ha ripreso l’astensione dal cibo.





“Passano i governi, da Conte a Draghi e ora Meloni, ma ancora non si vede la legge per l’istituzione del fondo per i familiari delle vittime delle grandi catastrofi – dice all’Ansa Sanna – Eppure anche noi siamo a tutti gli effetti tra coloro che hanno subito danni per il terremoto. Anzi siamo quelli che hanno subito il danno maggiore. Non vogliamo risarcimenti ma finora siamo inesistenti: per questo ho deciso di riprendere la protesta a oltranza”.

Mercoledì 18 è fissato un incontro con il nuovo commissario alla ricostruzione Guido Castelli e quella potrebbe essere l’occasione per la svolta.

Nel frattempo, oltre alla petizione su change.org, è partito l’invio di mail alla premier Giorgia Meloni ricordando “i due precedenti che dovrebbero facilitare la normazione di tale fondo: le disposizioni in favore dei parenti delle vittime di Viareggio e Rigopiano”.





La battaglia è supportata anche dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu che esprime la sua “profonda solidarietà a Mario Sanna che ha intrapreso questa protesta per una causa nobile. Il fondo richiesto da Mario rappresenterebbe un segno di dignità, compassione e solidarietà da parte dello Stato e della nostra intera comunità”.

“Mi unisco all’appello di Mario e alla sua legittima richiesta affinché il governo prenda in considerazione questa istanza e metta fine a un sacrificio che appare assurdo in un Paese che si considera civile come il nostro”, conclude il primo cittadino nuorese.

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