AUTONOMIA DIFFERENZIATA: “ORLANDO, “PER L’ABRUZZO SALTO NEL BUIO, TANTE PAROLE AL POSTO DEI NUMERI”

31 Gennaio 2024 08:49

Regione - Economia

CHIETI –  “Sull’autonomia differenziata è lecito porsi due banali domande: i cittadini italiani, dopo, avranno tutti gli stessi diritti? In assenza di numeri, che dovrebbero essere l’oggetto principe della valutazione di una Commissione bilancio, è peregrino definire questo come salto nel buio? E a proposito di numeri, in Abruzzo il totale delle entrate è di circa il 6,7 miliardi, le uscite circa 8,6 miliardi.  Nel nuovo scenario della ‘secessione’ delle regioni più ricche che garanzie ci sono per la copertura del disavanzo di 2 miliardi?”

Parte da questi interrogativi l’analisi sulla riforma dell’autonomia differenziata da parte di Angelo Orlando, ex parlamentare e  ed ex consigliere regionale e presidente della prima commissione Bilancio, che Abruzzoweb ospita.

L’Abruzzo e l’incubo dell’autonomia differenziata fatta di parole che sostituiscono i numeri

L’articolo 3 del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata – Determinazione dei LEP, i livelli essenziali di prestazioni….- , così come emendato dalla maggioranza in Commissione Affari Costituzionali, al comma 3 declina le materie ( o ambiti di materie) che necessitano di questa determinazione:

– Organizzazione della giustizia di pace,

–     Norme generali sull’istruzione,

–     Tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei Beni Culturali,

–     Tutela e sicurezza del lavoro,

–     Istruzione ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi,

–     Tutela della salute,

–     Alimentazione,

–     Ordinamento sportivo,

–     Governo del territorio – Porti aeroporti civili,

–     Grandi reti di trasporto e di navigazione,

–     Ordinamento della comunicazione,

–     Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia,

–      Valorizzazione dei Beni Culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali.





Ora, se si passa all’articolo 5, ( Principi relativi all’attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali corrispondenti alle funzioni oggetto di conferimento), l’articolo che istituisce la Commissione paritetica Stato-Regione per quelle regioni che chiedono il trasferimento di funzioni relative a queste materie, nel Dossier redatto dal Servizio bilancio del Senato della Repubblica e offerto alla lettura dei senatori, a pagina 5, si legge, tra l’altro:

“Inoltre, pur premesso che la norma reca disposizioni di principio,… si segnalano, in linea generale, alcune criticità che potrebbero derivare dall’utilizzo delle compartecipazioni al gettito di tributi erariali maturati nel territorio regionale:

•     nel caso di un consistente numero di funzioni oggetto di trasferimento potrebbe profilarsi l’eventualità di una incapienza delle compartecipazioni regionali sui tributi statali (che fine farebbe, ad esempio, la compartecipazione dell’Iva che oggi “ mantiene “ il sistema sanitario abruzzese e non solo?),

•     le regioni più povere ovvero quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel territorio regionale potrebbero avere maggiore difficoltà ad acquisire le funzioni aggiuntive.

•     le risorse attribuite mediante compartecipazione sono influenzato dal gettito del tributo erariale che a sua volta dipende dal ciclo economico… In una fase avversa dell’economia è lecito aspettarsi una riduzione del gettito del tributo erariale e una riduzione delle risorse da compartecipazione in assenza di una sua rideterminazione “.

Dopo le criticità e il condizionale del dossier, ecco uno stralcio del parere della V Commissione- Programmazione economica, Bilancio-del Senato al testo:

“Circa la preoccupazione di una incapienza delle compartecipazioni regionali sui tributi statali nell’ipotesi di un massiccio trasferimento di funzioni in favore di un consistente numero di regioni, viene ritenuto che sul punto non possa essere operata una valutazione ex ante… viene sostenuto che la previsione generale di una compartecipazione al gettito di tributi erariali, tra cui l’Irpef, che rappresenta il principale tributo in termini di gettito, sembra poter far venir meno il rischio di eventuali incapienze. Con riguardo all’eventualità che le regioni con bassi livelli di tributi erariali maturati nel territorio regionale possano avere maggiore difficoltà ad acquisire le funzioni aggiuntive, viene rappresentato che non può essere effettuata alcuna valutazione ex ante”.

Con i dovuti complimenti ai Senatori-commissari, è lecito porsi due banali domande: i cittadini italiani, dopo, avranno tutti gli stessi diritti ? in assenza di numeri, che dovrebbero essere l’oggetto principe della valutazione di una Commissione bilancio, è peregrino definire questo come salto nel buio?

Ma, probabilmente, il Presidente Meloni e il Ministro Calderoli hanno pensato che per norme di principio è sufficiente un avverbio: “è comunque garantita la perequazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante”, art. 8 (Clausole finanziarie), comma 3, ultimo periodo.

Intanto, il CLEP del Prof. Cassese, il supporto di una non meglio attenzionata Cabina di regia fissava prima, nella comunicazione del 12 settembre 2023, 51 ambiti di materie e, udite udite, 210  LEP.

Subito dopo, nelle 146 pagine del Rapporto finale del CLEP, – 30.10.2023- abbondavano le descrizioni di questi LEP , con i sottogruppi di lavoro, tutti professori, che presentavano modelli sinottici per le varie materie, il tutto evidentemente conosciuto dai Senatori che hanno approvato il 23 gennaio 2024 il disegno di legge Calderoli.

Ma, i numeri, in questa siffatta questione, non avrebbero diritto di cittadinanza?

All’orizzonte, però, una concreta speranza!

Nelle prossime campagne elettorali, regionali ed europee, i candidati, soprattutto quelli che esprimono la maggioranza, non avranno certo difficoltà a rassicurarci sulla sostenibilità del sistema Abruzzo e a garantire la continuità di finanziamento statale anche in epoca di crisi economica e inflazione galoppante.

La prima cosa che analizzeranno è il bilancio 2021 del Welfare abruzzese:

entrate contributive                                                        3.400.000.000,

entrate Irpef                                                                     3.010.000.000,

entrate Irap                                                                         260.000.000





totale entrate                                                                     6.690.000.000.

 

uscite previdenziali                                                             5.010.000.000,

spesa sanitaria                                                                    2.630.000.000,

uscite assistenziali                                                                 960.000.000,

Totale uscite                                                                        8.590.000.000

 

(tasso di copertura del 77,81%  – tasso di copertura del 2014 = 82,03%).

Come motiveranno la possibilità di copertura del disavanzo di circa 2.000.000.000 ?

Semplicissimo: recuperando 1.943.000.000 di imposte evase nell’anno 2020 in Abruzzo, con un importo evaso per cento euro di gettito incassato uguale  = 15,4 €. ( Dati e Tab.8.6 – economia non osservata- nel Rapporto 7/2023 di Itinerari Previdenziali – La Regionalizzazione del Bilancio Previdenziale italiano-).

Spiegheranno anche come saranno coperte le spese totali-anno di riferimento 2021-

norme generali sull’istruzione                                                                 1.245.623.000

Infrastrutture e trasporti                                                                           444.461.000

Governo del territorio                                                                               892.895.000

ambiente e Beni Culturali                                                                         156.260.000

A seguire, poi, la copertura per ogni materia o ambito di materia, distinguendo analiticamente le spese in conto capitale e le spese correnti.

Ma, allora, era proprio impossibile consegnare ai Senatori almeno una bozza di valutazione ex ante?

Conoscono tutti la spesa storica per materia o ambito di materia di ogni regione, o, almeno, della propria? In Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna la conoscono certamente. Di grazia, in Abruzzo? In fondo, però, è vero, non si possono appesantire norme di principio con elementi di dettaglio!

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