GIUNTA REGIONE: MURO CONTRO MURO FI E MARSILIO, POCHI I POSTI OFFERTI, SUMMIT PAGANO ED ELETTI

4 Aprile 2024 14:15

Regione - Politica

L’AQUILA – Il tempo stringe, visto che l’obiettivo è chiudere la partita della nuova giunta regionale sabato prossimo 6 aprile, per arrivare con la squadra già definita nella seduta di insediamento mercoledì 10 aprile.

Accade però che i nodi rappresentati dalle postazioni da assegnare a Forza Italia all’esito della vittoria del centrodestra alle regionali del 10 marzo, restano tutte irrisolti e sul tavolo, e ieri a Roma non ci sarebbe stato alcun chiarimento e ritorno del sereno tra il segretario regionale degli azzurri Nazario Pagano, e il rieletto presidente della Regione, Marco Marsilio di Fdi a margine dell’audizione in prima commissione Affari Costituzionali della Camera, presieduta dal deputato pescarese, e con Marsilio che ha illustrato le sue idee e posizioni sulla riforma dell’autonomia differenziata.

Piuttosto, a voler accreditare il clima cordiale sarebbero i vertici di Fdi, a cominciare dal segretario regionale e senatore Etel Sigismondi. Come accaduto nel primo vertice tra Marsilio e i segretari regionali dei partiti della coalizione di martedì scorso a Pescara, che ha fatto seguito alle bilaterali, quando Sigismondi ha raccontato di un incontro dai toni sereni dal carattere interlocutorio, mentre invece Pagano è andato via sbattendo la porta.

Pagano, contattato oggi da Abruzzoweb non ha risposto al telefono, ma da quanto si apprende domani a Pescara farà il punto con i quattro consiglieri regionali eletti, ovvero l’aquilano Roberto Santangelo, 9.587 voti, vicepresidente del consiglio regionale uscente, il pescarese Lorenzo Sospiri,  8.835, voti, presidente del consiglio regionale uscente, il francavillese Daniele D’Amario, 5.417 voti, assessore alle Attività produttive e Cultura uscente, ed Emiliano Di Matteo, ex leghista, uomo forte della Val vibrata in provincia di Teramo, 4.078 voti.





E ad oggi, non sta affatto bene quello che viene proposto a Forza Italia da Marsilio e da Fdi, che avrà invece tre assessori, più l’esterna Nicoletta Verì, assessore alla Salute uscente, non eletta con la lista del presidente.

Ovvero un solo assessorato, a cui si aggiunge la presidenza del consiglio e il posto da sottosegretario, quest’ultimo tra l’altro per nulla scontato. Troppo poco, e a dirlo, dal punto di vista di Fi, sono i numeri: nelle elezioni del febbraio 2019  Forza Italia prese 54.223 voti, pari al 9%, ed elesse tre consiglieri. Ed ottenne un assessorato, la presidenza del consiglio, un posto da sottosegretario di Giunta, poi perso perché Umberto D’Annuntiis è passato a Fdi, a cui si è aggiunto, a fine legislatura il posto della vicepresidenza, in quanto Santangelo, eletto con Azione Politica, è passato invece a Fi.

Il 10 marzo Forza Italia ha preso invece 77.841 voti,  pari al 13,4% eleggendo quattro consiglieri un consigliere in più del 2019, un risultato definito dagli azzurri di enorme portata anche a livello nazionale, e dunque è da respingere al mittente, come quasi offensivo, è che Marsilio riproponga le stesse postazioni della passata legislatura, con un solo assessorato, ed anzi anche meno, se venisse a mancare anche il sottosegretario.

Inoltre, da quanto si apprende, dal punto di vista di Fi, non è affatto detto che Santangelo debba andare a fare per forza l’assessore, e che Sospiri resti a fare  il presidente del Consiglio. Come vorrebbe Marsilio, che reputa Sospiri in giunta figura troppo ingombrante e poco malleabile.

E dunque, se non sarà dato a Fi il secondo assessorato, come minimo, questa una delle possibili richieste, è quella di assegnare a Sospiri assessore, non solo deleghe pesanti, scelte da Fi, ma anche la vicepresidenza della Regione.





Tra l’altro, come detto non è affatto scontato che il posto da sottosegretario di giunta spetti a Fi, ovvero a D’Amario, visto che a quella postazione mira anche la Lega, che ha preso il 7,5% e non si accontenta di un solo assessorato. E mira  al sottosegretariato anche Noi Moderati, che ha preso il 2,6%  e non avrà assessori, a vantaggio della sindaca di Prezza, Marianna Scoccia, la quale però potrebbe accontentarsi anche della vicepresidenza del consiglio.

Per il resto, la squadra di Fdi sembra essere la seguente: i tre assessori saranno l’ex sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca,  9.635 voti, e il sottosegretario di giunta uscente Umberto D’Annuntiis,  7.416, visto che in base ad un patto preelettorale, l’avvocato teramano Paolo Gatti, già ex assessore nel governo di centrodestra di Gianni Chiodi, rieletto con Fdi, partito a cui ha aderito settembre scorso, con ben 10.878 voti, il secondo in assoluto, ha assicurato che, come “ultimo arrivato”, non avrebbe accampato pretese per un posto in giunta, accontentandosi di fare il capogruppo.

E poi c’è ovviamente un assessorato spetta, per Fratelli d’Italia, al recordman di preferenze, con 11.748 voti, il medico marsicano Mario Quaglieri, assessore regionale al Bilancio uscente, su cui però grava il caso della presunta incompatibilità in quanto medico in servizio presso le cliniche private. A questo proposito, Quaglieri entro domani dovrà presentare l’autocertificazione in cui va esclusa ogni incompatibilità.

Come esterna, in quota lista del presidente, la citata Verì, uscita dalla Lega e ricandidata per la lista del e che a Pescara ha preso 2.559 voti, non eletta e arrivata alle spalle dell’assessore comunale di Pescara Gianni Santilli, ma che gode della piena fiducia di Marsilio, che vorrebbe dare continuità alla giunta uscente, circondandosi di fedelissimi.

Infine la Lega: in linea con la continuità sulla deleghe auspicata da Marsilio, l’assessorato all’Agricoltura dovrebbe restare al riconfermato Emanuele Imprudente, rieletto con oltre 7mila preferenze, ma questo significa escludere Vincenzo D’Incecco, capogruppo uscente che ha collezionato quasi 6mila preferenze, e la Lega pescarese.

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