IL PROF TIBERTI DOPO CONDANNA DEL VECCHIO, EX DG DELLA D’ANNUNZIO: “LA GIUSTIZIA HA TRIONFATO”

16 Gennaio 2024 08:14

Chieti - Cronaca

L’AQUILA – Ha destato scalpore anche all’Aquila, dove ha lavorato in ateneo come manager, la pesante condanna dell’ex direttore generale dell’Università D’Annunzio di Chieti, Filippo Del Vecchio, cui sono stati inflitti 4 anni e mezzo di reclusione per concussione con interdizione in perpetuo di contrarre con la  pubblica amministrazione eccezion fatta che per ottenere prestazioni di pubblico servizio. Confiscati anche 60mila euro. Secondo le accuse l’imputato avrebbe costretto il responsabile degli affari legali dell’ateneo a dargli senza una ragione plausibile delle somme quando questi era ancora un consulente dell’Università.

Va precisato che si tratta del primo grado e ci sono ancora  bendue giudizi prima di considerare definitivo il verdetto.





Del Vecchio, tra l’altro,  è stato anche direttore generale di Univaq ai tempi del “regno” dell’ex rettore  Ferdinando di Orio anche lui finito nella polvere, e addirittura, per qualche  tempo in carcere a Rebibbia a Roma.

Sulla  recente vicenda giudiziaria si registra un commento del professor Sergio Tiberti già docente dell’Ateneo aquilano di malattie professionali, infortunistica e medicina legale ed ex componente del Cda,  le cui denunce determinarono la condanna dell’ex rettore aquilano a 2 anni e mezzo per induzione indebita.

Tiberti, infatti, è stato il grande accusatore di di Orio e nella sua denuncia si parlava di  regalie estorte, sotto la minaccia di compromettere, in caso contrario, la carriera accademica e professionale del docente. Si trattava di 200mila euro dati per dieci anni oltre a dazioni di beni quali abiti  sartoriali di lusso e una macchina.





“Questa sentenza”, dice tornando a parlare di Del Vecchio, “dimostra che un giudice non c’è solo a Berlino ma anche a Chieti”,  prendendo spunto dalla famosa espressione per la quale alla fine la giustizia trionfa. Ha poi ricordato che gli atti sono stati trasmessi alla procura regionale della Corte dei conti. “Una pena pesante per la quale in caso di conferma Del Vecchio rischia di finire in carcere”, ha  aggiunto.

“Fermo restando”, ha concluso, “che se ci saranno condanne di natura contabile spero siano adeguate al fatto che si arreca un danno importante di immagine all’università. Finora non è stato cosi visto che per l’ex rettore aquilano la procura contabile aveva chiesto un anno fa 400mila euro di danni ma la sentenza di condanna è stata di pochi spiccioli. Quindi pessimo messaggio: secondo la Corte dei conti si può fare un danno di immagine alla università per pochi spiccioli. Si appalesa, evidentemente, una scarsa valutazione dell’accademia universitaria”.

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