ROMA – “Mi aspetterei che il governo dimissionario si prenda carico di un problema che non abbiamo generato noi e che sarebbe ingeneroso lasciare al futuro governo. L’impennata dei prezzi l’avrebbe dovuta affrontare subito Draghi anche perché il nuovo governo non nascerà prima della seconda metà di ottobre. Famiglie e soprattutto imprese si sarebbero aspettate più responsabilità e più coraggio da parte del governo dimissionario. È previsto un Consiglio europeo il 21 e 22 ottobre e ci auguriamo che venga messo il tetto al prezzo del gas che ridurrebbe subito di due terzi circa l’impatto della speculazione sui prezzi dell’energia”.
Così Fabio Rampelli, vicepresidente uscente della Camera e rieletto con Fratelli d’Italia, risponde alla domanda di Affaritaliani.it sul tema delle sanzioni alla Russia.
“Sarebbe bello se l’Europa e gli Stati Uniti varassero un fondo di solidarietà. Giusto rispondere all’aggressione russa dell’Ucraina con le sanzioni a Mosca, ma nessuno deve morire e nessuno deve arricchirsi. Il peso delle sanzioni deve essere eguale per tutti i Paesi che le applicano. Tra gli stati a rischio c’è anche l’Italia, come noto, che non è l’unico (e pensiamo a quelli che non possono avere rigassificatori non essendo bagnati dal mare). Nessuna nazione deve perire e nessuna deve arricchirsi appunto”, conclude.
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