INTERVISTA A LEGHISTA CANDIDATO SINDACO DI AVEZZANO DEL CENTRODESTRA AL BALLOTTAGGIO DEL 4 E 5 OTTOBRE; "SICURI DI RECUPERARE SVANTAGGIO E BATTERE DI DI PANGRAZIO, EX PRIMO CITTADINO DI SINISTRA ORA FINTO CIVICO, GIA' BOCCIATO DA CITTADINI", "CI RIVOLGIAMO A CITTADINI, VOTI NON SONO PACCHETTI CHE UN CAPOBASTONE PUÒ SPOSTARE A PIACIMENTO"

“PROMETTIAMO BUON GOVERNO, NON POLTRONE E FAVORI” GENOVESI, “VINCEREMO CONTRO VECCHIA POLITICA”

1 Ottobre 2020 08:26

L'Aquila - Politica

AVEZZANO – “Noi abbiamo da promettere non poltrone e prebende, ma solo il buon governo della città. E ci rifiutiamo di pensare che i voti dei cittadini elettori siano pacchetti stipati in una valigetta che questo quel capo bastone, può spostare a suo piacimento. È un’idea di politica che ci ripugna, che ha distrutto Avezzano, la politica che vogliamo finalmente mettere da parte”.

Suona la carica e non demorde, il leghista Tiziano Genovesi, candidato sindaco di Avezzano del centrodestra in vista del ballottaggio del 4 e 5 ottobre prossimi, in ore intense in cui ha moltiplicato incontri con i cittadini, imprenditori, esponenti della società civile in tutte le sue componenti.

Al primo turno il Genovesi, sostenuto da Lega, Fratelli D’Italia, Udc e Cambiamo, ha preso 5.470 voti, pari al 22,1%,

Mentre l’avversario, l’ex sindaco del centrosinistra, Giovanni Di Pangrazio, alla testa delle otto liste civiche con molti ex amministratori candidati ha preso 8.043 pari al 32,5%. A sostenerlo al secondo turno anche il candidato Antonio Del Boccio, che ha preso 1.549 pari al 6,2%

Nell’intervista ad Abruzzoweb il 40enne imprenditore alla sua prima esperienza nell’agone elettorale illustra i motivi per i quali si dice certo di poter recuperare e vincere, ribadisce i capisaldi della città che ha mente, ponendo come sue priorità la difesa del Tribunale, la realizzazione del nuovo ospedale e il concorso per i primariati, il presidio del territorio contro la criminalità e il degrado da parte delle forze dell’ordine, e con ausilio di telecamere. La costituzione di cabine di regia per intercettare fondi europei e sviluppare le start up promosse dai giovani.

Ed anche, accalorandosi, ribadisce il vero motivo per il quale in accordo con le componenti della sua coalizione ha ritenuto di non sottoscrivere apparentamenti ufficiali con gli altri candidati sindaci esclusi dal secondo turno, il che comporta per “l’apparentato” una dote di posti in consiglio e in giunta. Nemmeno  con la compagine di Anna Maria Taccone, candidata sindaco anche di Forza Italia che ad Avezzano ha spezzato l’unità del centrodestra, e che al primo turno ha preso  4.084 voti pari al 16,5%

“Con Taccone e con Forza Italia è in corso un confronto ed un dialogo per poter arrivare un accordo di carattere politico. Noi comunque ci rivolgiamo sostanzialmente ai cittadini, siano essi candidati o semplici elettori, e vogliamo parlare solo di programmi e idee per rilanciare la città”, ribadisce.

Del resto Genovesi nella serrata campagna elettorale ha inteso sottolineare il suo essere altro “dalla politica che distrutto la città”, e per lui rappresentata proprio dall’ex sindaco Di Pangrazio.  E per marcare la differenza promette solennemente che lui e i componenti della sua maggioranza rinunceranno agli emolumenti fin quando ci sarà l’emergenza Covid.

Genovesi  poi va valere il suo curriculum da giovane imprenditore, che nel 2007 ha fondata la Edil global service, di cui è  amministratore unico, che opera nel campo delle costruzioni civili ed è specializzata nella ristrutturazione e manutenzione degli edifici. Ma anche quello di esponente di partito, già dentro dunque alle dinamiche dell’amministrazione della cosa pubblica: nel 2016 ha infatti aderito alla Lega di Matteo Salvini.  È  diventato dunque  coordinatore cittadino di Avezzano dal 2016 al 2017,  ricoprendo l’incarico, nel coordinamento regionale, di responsabile del Dipartimento sicurezza ed immigrazione e di vice commissario della provincia dell’Aquila. E’ attualmente coordinatore per la Lega nel territorio marsicano.





Tiziano Genovesi qual è il suo bilancio del primo turno e con quale animo sta affrontando la sfida decisiva dei ballottaggi?

È un bilancio positivo: abbiamo colto l’obiettivo che ci eravamo prefissati, arrivare appunto al ballottaggio cosa non scontata con tutti i candidati che erano in campo. Ed ora con determinazione ed entusiasmo  stiamo affrontando l’ultima è decisiva partita. A darci forza l’apprezzamento che sentiamo intorno a noi. Sono certo che ce la faremo, e che Avezzano potrà finalmente vivere una nuova stagione di buona amministrazione, di idee giovani e innovative.

Nel gergo della politica ballottaggio è sinonimo di accordi e apparentamenti. Lei di apparentamenti tecnici non ne ha voluti fare, nemmeno con la candidata di Forza Italia Anna Maria Taccone. Per quale motivo?

Con Anna Maria Taccone e con Forza Italia è in corso un confronto ed un dialogo per poter arrivare un accordo di carattere politico, sulle cose da fare e sul programma, in una parola su quello che davvero interessa cittadini. A differenza della coalizione di sinistra mascherata da civica di Giovanni Di Pangrazio, per noi la priorità non sono certo le poltrone, gli assessorati, le postazioni retribuite, ovvero quella merce di scambio, diciamo le cose come stanno, che sono pressoché l’unico oggetto del contendere degli accordi stretti del mio competitore in vista del secondo turno.

A proposito di postazioni retribuite: ma davvero lei i suoi consiglieri rinuncerete agli emolumenti fino quando ci sarà l’emergenza covid?

Senza alcun dubbio: lo abbiamo detto e lo faremo. Rendiamoci conto che il Paese, e anche Avezzano, stanno vivendo una situazione difficilissima, a causa dell’ emergenza pandemia. E dunque abbiamo ritenuto fosse un segnale importantissimo rinunciare all’indennità fino a quando governo manterrà lo stato di emergenza. E con quei soldi costituiremo un fondo di garanzia a favore di famiglie e imprese. In fin dei conti saranno poche migliaia di euro, al Comune non si guadagnano certo alti stipendi. Ma in questo momento ognuno deve fare la sua parte.  Ed anche questa nostra decisione marca la differenza rispetto alla coalizione di Di Pangrazio.

Torniamo alla tattica politica: ha avuto interlocuzioni con Mario Babbo, che con i suoi 5.247 voti pari al 21,2%, potrebbe risultare determinante?

Certo che ci ho parlato, in modo molto cordiale, ma il punto è un altro. Noi parliamo con tutti, ma non per accordi e accordicchi di basso profilo, promettendo favori e prebende. Questa è del resto la politica clientelare che ha distrutto Avezzano. Noi ci rivolgiamo sostanzialmente ai cittadini, siano essi candidati o semplici elettori. È l’unica cosa che possiamo promettere il buon governo di questa città.

Questo suo per così dire “rigore morale” non rischia però di rendere ancora più difficile il recupero nei confronti Di Pangrazio, pragmaticamente parlando?





Tengo a sottolineare con forza una cosa: noi ci rifiutiamo di pensare che i voti dei cittadini elettori espressi al primo turno, siano dei pacchetti stipati in una valigetta che questo o quel capobastone sposta a suo piacimento. Stringendo accordi personali con uno dei due candidati al ballottaggio. È un’idea di politica che ci ripugna, che ti democratico ha ben poco. Un esempio di quella politica vecchia e marcia che noi vogliamo finalmente mettere da parte.

Di Pangrazio continua a sostenere che lei sarebbe un candidato manovrato dall’Aquila e segnatamente dal segretario regionale della Lega, il deputato Luigi D’Eramo. Cosa risponde?

Evidentemente Di Pangrazio dimostra con queste sparate prive di senso di non avere argomenti di carattere politico e programmatico. Sta conducendo del resto una la campagna elettorale “contro”, ovvero contro gli aquilani, gli avezzanesi e la mia persona, Una strategia che ha sempre dato pessimi frutti. Da avezzanese doc mi limito a ricordare che Di Pangrazio è già stato sindaco, negli anni in cui Avezzano è stata depredata da altri territori meglio rappresentati e difesi,  ed è stato  anche per questo sonoramente bocciato dagli elettori nel 2017.

Se da lunedì prossimo sarà lei il nuovo sindaco di Avezzano, quali saranno i primi provvedimenti che adotterà?

Preparare la macchina comunale nella malaugurata ipotesi che contagi del covid-19 tornino a crescere. Dobbiamo farci trovare pronti davanti ad una nuova emergenza acuta. Mi recherò a Roma ad incontrare il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per chiedere con forza la revoca dell’atto di soppressione del nostro Tribunale previsto nel 2022. Forte anche dell’approvazione, da parte del centrodestra in Regione a trazione Lega, della norma di salvaguardia dei tribunali con cui l’ente regionale si farà intanto carico dei costi di funzionamento.

Poi dopo che si sarà ambientato quali saranno le politiche di medio-lungo respiro a cui darà priorità?

L’avvio dell’iter di costruzione del nuovo ospedale, al palo da troppi anni. Chiederò con forza all’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, del mio partito, di accelerare i tempi per indire un nuovo concorso per i primari all’interno dell’ospedale. Perché a differenza di altri candidati sindaci, che promettono ad personam i primariati, noi faremo sì che all’interno dell’ospedale di Avezzano torni a regnare la meritocrazia.

Sul fronte del lavoro e della sicurezza, sui cavalli di battaglia in campagna elettorale?

Da imprenditore che conosce i problemi, che in prima persona li sta vivendo in questa fase di crisi congiunturale per di più aggravata dalla pandemia, ritengo che la prima cosa da fare sia l’istituzione una Consulta delle associazioni datoriali per avere al fianco una task force di colleghi imprenditori, artigiani e commercianti capaci di individuare progetti per rilanciare il tessuto socio-economico cittadino. In brevissimo tempo sarà creato l’ufficio per la finanza strutturale con professionisti di altissimo livello, al fine di intercettare i fondi europei e tradurli in progetti di sviluppo per la città. Per i giovani sarà decisivo l’incubatore per le start up, una casa dove possano confrontarsi  e dove possano avere consulenza e assistenza per realizzare il loro sogno imprenditoriale. Sul fronte della sicurezza procederemo in tempi stretti a moltiplicare gli impianti di videosorveglianza e chiederemo al Prefetto di poter rivedere il piano della sicurezza con il potenziamento innanzitutto delle forze dell’ordine a presidio del territorio a cominciare dalle periferie.

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