L’AQUILA, URP TRIBUNALE A RILENTO: ORDINE AVVOCATI IN MOBILITAZIONE, “RIPRISTINARE CANCELLERIE”

14 Maggio 2021 19:36

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Il Consiglio dell’ordine degli avvocati dell’Aquila ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione “riservandosi ulteriori e conseguenti iniziative da assumere, anche con il coinvolgimento delle associazioni forensi e della Classe tutta” per perorare la istanza di una migliore organizzazione dell’ufficio Urp. Allo stato, secondo gli avvocati che sul territorio sono circa 600, la situazione non è più sostenibile per i gravi ritardi che si accumulano nell’Urp presso il Palazzo di Giustizia di L’Aquila, “ove all’interno di un unico spazio sono stati raccolti tutti gli sportelli delle varie cancellerie del Tribunale e della Corte di Appello”.

“Questo non consente – si legge nella delibera del consiglio dell’ordine – le minime condizioni di lavoro che possano soddisfare le esigenze dell’utenza, esposta a lunghe code e priva, perfino, di una postazione di appoggio per la consultazione dei fascicoli”. “L’Urp del Tribunale deve ritenersi totalmente insufficiente a soddisfare le esigenze dell’utenza, tenuto conto delle molteplici competenze assegnate al Tribunale”, denuncia il presidente dell’ordine, Maurizio Capri.





Nella delibera si invita la presidente della Corte di Appello di L’Aquila e il presidente del Tribunale di L’Aquila “a far cessare l’attuale organizzazione dell’ufficio Urp, ripristinando l’apertura delle Cancellerie, con le modalità ritenute più opportune, nel consueto orario di apertura degli uffici, ovvero dalle ore 9:00 alle ore 13:00, cosi come previsto dalle disposizioni normative”.

Il consiglio dell’ordine degli avvocati dell’Aquila denuncia tra l’altro il fatto che “l’ufficio Urp prevede, oltretutto, ridotti e differenti orari di apertura tra gli sportelli del Tribunale e della Corte di Appello che costringono gli avvocati, aventi differenti adempimenti, a tempi di attesa non più tollerabili”.





Il consigliere dell’Ordine, Anna Maria Ranalli, motiva la decisione “con le continue e numerose segnalazioni pervenute dagli iscritti, ai quali ormai da tempo è vietato l’accesso fisico nelle cancellerie e dopo aver preso atto della situazione di grave difficoltà nel corretto espletamento del mandato defensionale che espone l’avvocato anche a potenziali profili di responsabilità da parte dei clienti”.

Nella delibera firmata anche dal consigliere segretario, Francesca Bafile, si evidenzia “che gli avvocati, per la loro funzione sociale, devono compiutamente, ed in tempi rapidi, essere in condizione di garantire la difesa dei diritti a tutela dei propri assistiti e che è diritto dell’avvocatura esercitare il mandato in condizioni di dignità e di decoro professionale”.

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