AVEZZANO: COSIMATI ASSESSORE, MINESTRONE E’ SERVITO. IN FDI SCONTRO VERRECCHIA E QUAGLIERI

AD UN ANNO DAL VOTO SI RAFFORZA ASSE TRA SINDACO CIVICO E ASSESSORE REGIONALE, CON FDI PRONTA AD ENTRARE IN MAGGIORANZA E GIUNTA, INASCOLTATO APPELLO ALLA COERENZA CAPOGRUPPO IN REGIONE. VETO ANCHE DA CENTRISTI CHIANTINI E CARPINETA

4 Maggio 2024 08:37

L'Aquila - Politica

AVEZZANO – Il minestrone è servito: secondo fonti bene informate lunedì prossimo Iride Cosimati, eletta in Fratelli d’Italia nel 2020, si alzerà dai banchi dell’opposizione per andare a fare l’assessore nella giunta di Gianni Di Pangrazio, sindaco civico, sempre più campione della politica dei due o anche più forni, ma sempre più spostati a destra.

E nel marasma generale e nella assoluta incertezza di quali saranno gli schieramenti tra un anno, va in scena lo scontro tra i due big marsicani: i rieletti assessore regionale al Bilancio, Mario Quaglieri, e il capogruppo in consiglio regionale, Massimo Verrecchia, sempre più rivali e che se le sono date di santa ragione anche nella recente campagna elettorale. A vincere la partita a questo giro è stato infatti Quaglieri, fautore dell’ingresso in maggioranza, inascoltato l’appello alla coerenza di Verrecchia. Il sempre più sorprendente modello Avezzano, è dunque destinato dunque a scuotere Fdi.

Ad un anno dal voto, Fdi in realtà paradossalmente si ricompatterà, visto che Cosimati raggiungerà alla corte multicolore di Di Pangrazio, Nell0 Simonelli, ora di Fdi, ma che si era candidato ed era stato eletto con una delle civiche di Di Pangrazio, sostenuto da Quaglieri, mentre Fdi sosteneva la squadra guidata dall’ex Lega, ora Forza Italia, Tiziano Genovesi. E già allora Quaglieri fu accusato di remare contro il suo partito, di cui ora è il mister preferenze assoluto.

La vicenda si tinge anche di una coloritura familiare: in consiglio comunale entrerà come surrogato il genero di Cosimati, Maurizio Gentile. A condurre le trattative con di Pangrazio del resto il marito di lei, Floriano Ciciarelli. e già circola la battuta che alla fine la famiglia Cosimati ha ottenuto  “j’ussitt”, ovvero l’ossetto, tenuto conto che Cosimati non è la prima volta che tenta di entrare in giunta, e nel 2021 aveva anche annunciato l’uscita da Fdi arrivata ai ferri corti con il coordinatore cittadino Roberto Alfatti Appetiti.





Non servirà a di Pangrazio nemmeno un rimpasto di giunta, visto che un posto da assessore è vacante da gennaio, dopo le dimissioni dell’assessor al Bilancio, Loreta Ruscio, arrivata ai ferri corti con il sindaco, eletta quattro anni fa con la civica di  Antonio Del Boccio, poi passato alla Lega, con cui si è candidato senza successo alle regionali.

Il passaggio di Fdi in maggioranza segna la vittoria infatti del riconfermato assessore, e medico chirurgo, su cui pende anche un esposto del Pd sulla presunta incompatibilità tra i due ruoli, attuali e anche nei precedenti cinque anni, rimasto all’emiciclo con il record regionale di voti,  11.754, e che ha avuto in campagna elettorale anche l’appoggio convinto di Di Pangrazio, tanto che all’indomani delle elezioni Quaglieri ha avuto la sua prima uscita pubblica proprio a fianco del sindaco, che ha detto senza mezze misure: “le tante preferenze avute da Mario Quaglieri sono il migliore riconoscimento delle capacità del candidato e della finalmente raggiunta consapevolezza della nostra Marsica: solo insieme si vince”.

Ad essere invece del tutto inascoltato è stato appello di Verrecchia, riconfermato con 7.761 voti,  che in un intervista al quotidiano Il Centro, ha lanciato strali contro l’inciucio, non risparmiando stilettate a Quaglieri, auspicando che piuttosto Fdi resti all’opposizione a lavorare ad una alternativa forte e credibile ad un sindaco, sottolineando, che “Di Pangrazio disinvoltamente vive tatticismo politici, e Fratelli d’Italia invece è un partito che nel 2020 si è candidato come alternativa a quella che allora era una coalizione civica nettamente sbilanciata a sinistra”.

E ha rincarato la dose: “noi candidati abbiamo firmato un codice etico impegnandoci a non fare il salto della quaglia come Giorgia Meloni ci ha insegnato quando ha rinunciato ad entrare nel governo di Mario Draghi ed è proprio il riconoscimento della nostra coerenza che ci ha reso il partito di maggioranza relativa in Abruzzo e nella nazione”.

Ed ecco la stilettata: “anche il collega Quaglieri è del resto rimasto coerente: già le scorse comunali infatti disattendendo la linea del partito ha preferito sostenere Di Pangrazio, inserendo e sostenendo candidati nelle sue liste, favorendone la vittoria ai danni del centrodestra”.





Sullo sfondo lo scontro più generale dentro Fdi, che ha avuto uno dei momenti topici nella campagna di tesseramento di Fdi nella provincia che ha portato al congresso di dicembre, e con in campo l’asse costituito da Verrecchia e  l’aquilano Guido Liris, senatore capogruppo per Fdi in commissione Bilancio, vicecoordinatore regionale  ed ex assessore regionale al Bilancio ed ex vicesindaco dell’Aquila,  che hanno portato ben  2.600 tessere, battendo l’asse tra Quaglieri e il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, che ne hanno fatte sottoscrivere solo 1.300.

A dare seguito alla presa di posizione di Verrecchia sono poi stati i consiglieri di Forza Italia, di opposizione, Goffredo Taddei e Tiziano Genovesi, nel 2020 è stato candidato sindaco della Lega di un centrodestra monco, perché forza Italia con Anna Maria Taccone ha corso da sola ottenendo il 18% e Genovesi è arrivato al ballottaggio contro Di Pangrazio, nonostante i centristi deboli e Fdi non completamente schierato. “accogliamo l’appello alle forze politiche alleate per riorganizzare un grande Centro Destra in grado di offrire una nuova proposta di governo alla Città, trova il consenso di Forza Italia che all’interno del centro destra ha svolto e svolge, con coerenza e linearità di condotta, quel ruolo di garanzia assegnatogli dal suo elettorato centrista, moderato e liberale”, affermano i due.

Auspicando dunque “una proposta politica nuova, credibile, capace di liberarla dagli equivoci del civismo di facciata dietro al quale si nascondono solo interessi personali, incoerenti con la politica sana, invece meritevole di tornare al centro della scena”.

A lanciare strali contro Di Pangrazio sempre dai banchi dell’opposizione è stato anche il Pd, con la consigliera Lorenza Panei “puntare il dito contro i partiti nella speranza di cavalcare l’onda populista dell’anti-politica è una sceneggiata già vista che non regge più. Il sindaco, se ha deciso di stringere un patto con Fdl, lo faccia pure, dia una connotazione politica alla sua amministrazione, ma senza nascondersi perché non serve a niente. Inizi il sindaco a pensare di più ai problemi di Avezzano”.

Resistenze ci sono però anche nei banchi della maggioranza, e a porre il veto sono i consiglieri comunali Alfredo Chiantini, di Italia viva, e Cristian Carpineta, di Avezzano al centro. Argomentando che con l’ingresso di Cosimati, la coalizione civica cambierebbe di segno e diverrebbe di destra. E dunque spiega Chiantini al quotidiano Il Centro “è necessario un confronto, ed occorre essere seri altrimenti non possiamo lamentarci della disaffezione per la politica”.

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