TECNOCALL, RISOLUZIONE CONSIGLIO REGIONALE. SINDACATI: “PRIMO PASSO, FERMARE DRAMMA”

12 Dicembre 2023 18:48

L'Aquila - Consiglio Regionale, Lavoro

L’AQUILA – Votata all’unanimità la risoluzione urgente in merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali del call center “Tecnocall” dell’Aquila. Il documento è stato sottoscritto dai consiglieri Pierpaolo Pietrucci (Pd), Massimo Verrecchia (FdI) e Roberto Santangelo (FI).

La risoluzione impegna il presidente della Giunta e il presidente del Consiglio regionale a farsi portavoce, attraverso l’interessamento del governo nazionale, di soluzioni normative che garantiscano la continuità lavorativa del personale impiegato addetto all’attuale servizio di contact center all’interno dell’azienda e a utilizzare ogni strumento idoneo al fine di ripristinare l’art 36 ter del decreto legge 4 maggio 2023 n.48 convertito con legge 3 luglio 2023, n.85 (proroga dei termini in materia di lavoro agile).





“Le lavoratrici ed i lavoratori Tecnocall in mobilitazione permanente oggi hanno riempito il Consiglio regionale. Hanno chiesto ascolto. Hanno chiesto atti formali alla classe politica regionale. Ne è scaturita una risoluzione presentata dal consigliere Pierpaolo Pietrucci e fatta propria dai consiglieri Massimo Verrecchia e Roberto Santangelo. La stessa impegna formalmente il presidente della Giunta della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ed il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri, a farsi promotori di ogni azione utile alla garanzia dei livelli occupazionali e salariali delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nella farsesca vicenda. Alla fine del dibattito la risoluzione ha trovato consenso unanime del Consiglio regionale”, scrivono in una nota le rappresentanze sindacali aziendali Slc-Cgil, sindacato Lavoratori Comunicazione; Fistel-Cisl, Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni; Uilcom-Uil Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione, in merito alla risoluzione con consenso unanime del Consiglio regionale di oggi della situazione delle lavoratrici e dei lavoratori Tecnocall che coinvolge circa 100 famiglie aquilane.

“Tale provvedimento è solo un primo passo di un percorso di mobilitazione che certo non si ferma e non può fermarsi. Va disinnescato il potenziale dramma sociale che impatta su più di cento famiglie. Va riconquistata in pieno la garanzia di continuità occupazionale, va superato l’ostacolo posto alla piena vigenza della clausola sociale. Va riconquistato un diritto di civiltà del lavoro in un rapporto impari nei confronti di lobby potenti”.





“Oggi siamo avanguardia in un confronto tra titani. Abbiamo bisogno di alleanze, le abbiamo cercate, le continueremo a cercare, ma alla fine del percorso ognuno dovrà confrontarsi con le lavoratrici ed i lavoratori. Non è il tempo delle promesse di facciata. E’ il momento della responsabilità, verso il territorio e la sua comunità. Domani è un altro giorno, domani continuerà la lotta, ci fermeremo solo quando avremo vinto”.

Pewr il consigliere Pietrucci: “La salvaguardia dei livelli occupazionali nelle more della successione del contratto di appalto coincidente al passaggio da un regime all’altro di mercato, avrebbe dovuto già consentire, con la previsione della clausola sociale, la necessaria tutela delle lavoratrici e dei lavoratori nella fase di transizione: così non è stato allorquando, pochi giorni fa, il governo ha abrogato l’emendamento di luglio scorso. Stamattina i sindacati, le lavoratrici e i lavoratori di Tecnocall sono venuti in Consiglio regionale reclamando giustamente attenzione da parte degli enti territoriali, in particolare di chi ha la responsabilità di governo, sia esso regionale, che locale. Sempre pronto a essere a disposizione dei lavoratori, non potevo che adoperarmi pancia a terra per trovare uno strumento consiliare che potesse dare loro ascolto e voce.  La battaglia non è finita, anzi, c’è bisogno che prima della fine di dicembre si trovi il modo per ripristinare la clausola di salvaguardia lavorativa per tutti gli operatori di questa commessa; a L’Aquila siamo in una piena emergenza lavorativa e proprio in termini emergenziali dobbiamo aggredire la questione per risolverla”.

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