PRECARI ASL L’AQUILA: PIETRUCCI (PD), “LA STABILIZZAZIONE E’ ANCORA AL PALO, SERVE UN VERTICE”

8 Novembre 2023 11:46

L'Aquila - Politica, Sanità

L’AQUILA – “Sono sinceramente incomprensibili il ritardo, l’indifferenza e l’inerzia con cui si disattende l’impegno unanime del Consiglio regionale che, in occasione della Conferenza dei Capigruppo, da tempo ha chiesto la convocazione di un tavolo di confronto tra i dirigenti della ASL1 e le organizzazioni sindacali per la completa stabilizzazione dei precari”. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.





“Tornare per l’ennesima volta sull’argomento”, prosegue,” è frustrante per me, ma soprattutto è doloroso per le lavoratrici e i lavoratori che attendono da anni una soluzione definita al loro contratto di lavoro, e dovrebbe risultare umiliante anche per l’assessore alla Sanità Verì e il Direttore generale della ASL1 Romano. Esattamente venti giorni fa avevo sollecitato per l’ennesima volta, lo svolgimento del confronto, sottolineando che la stabilizzazione dei precari della ASL1 non può procedere a singhiozzo, con incertezze e ritardi, senza eguali garanzie per tutti, generando una confusione e una discriminazione non degne di una istituzione come la ASL. Il problema va affrontato con serietà, programmazione, certezza di tempi e modalità condivise. E soprattutto va risolto completamente, considerando e re-internalizzando le competenze precarie che continuano ad essere ignorate: mi riferisco al personale amministrativo e ai dipendenti della RSA di Montereale che lavorano in somministrazione o con cooperative in convenzione con la ASL per assistere gli anziani o i pazienti con problemi di salute mentale”.





“Parliamo di uomini e donne che durante il COVID – insieme a tutto il personale sanitario – tutti definimmo “eroi” e “angeli” per il loro sacrificarsi e operare in condizioni di grande rischio. Basta dunque con i ritardi. Si promuova il confronto necessario e già deciso per rispettare i diritti dei lavoratori e rafforzare la pianta organica per l’ospedale e la medicina territoriale. In questi tempi di crisi economica il diritto alla salute dei cittadini diventa ancora più importante”.

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